La data del voto ancora non c'è. Mario Oliverio assicura che “ogni procedura sarà fatta rispettando le normative in vigore”. A questo punto tutto lascia pensare che la Calabria tornerà alle urne a gennaio, magari domenica 26, in concomitanza con un'altra Regione chiamata ai seggi: l'Emilia Romagna.
Questo, comunque, non ferma le trattative. Ieri a Roma i sostenitori dell'attuale governatore sono arrivati a Roma, alla sede nazionale del Pd, per consegnare cinquemila firme raccolte in Calabria e recapitare un messaggio preciso: il candidato a presidente del centrosinistra si scelga attraverso le primarie. Richiesta ancora una volta respinta al mittente dai membri della segreteria nazionale, che insistono sulla necessità di aprire la strada del cambiamento e al rinnovamento. Ergo: Zingaretti e i suoi più stretti collaboratori ritengono superata la stagione targata Oliverio.
Il leader dem è convinto di riuscire a replicare in Calabria quanto già sperimentato in Umbria, ovvero un patto civico con il Movimento 5 Stelle. Qualche nome in pista c'è già: il "re" del tonno, Pippo Callipo. Già candidato civico (sostenuto da Idv e Lista Bonino-Pannella) alle Regionali nel 2010 e l'ex prefetto Giuseppe Gualtieri. Callipo nei giorni scorsi sarebbe stato contattato da alcuni esponenti locali M5S. E, secondo alcune fonti parlamentari del Movimento, l'imprenditore di Pizzo avrebbe aperto ad una sua discesa in campo. E la candidatura della parlamentare ortodossa Dalila Nesci? Oltre che essere esclusa dai vertici ("violerebbe le regole", ha ribadito ieri il viceministro Giancarlo Cancelleri) non sembra neanche sostenuta da buona parte del gruppo parlamentare calabrese.
Non è ancora completamente chiusa nemmeno la partita nel centrodestra. Il candidato a governatore andrà a Forza Italia sulla base di un accordo raggiunto a livello nazionale tra i leader dei principali partiti della coalizione. L'attuale sindaco di Cosenza Mario Occhiuto resta in pole per la nomination ma deve fare i conti con alcuni veti sul suo nome avanzati da Fratelli d'Italia e Lega. Dovesse saltare il piano A, ecco che il nome giusto per trovare la quadra potrebbe essere quello del primo cittadino di Catanzaro Sergio Abramo. Occhiuto, comunque, non sembra molto preoccupato di questa situazione e va avanti. Domani nel capoluogo calabrese è previsto il raduno dei comitati nati a sostegno della sua candidatura. Un modo per ribadire all'esterno che si va avanti senza tentennamenti, anche se sorprese potrebbero essere dietro l'angolo.
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