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Taglio dei privilegi in Calabria, il Consiglio non discute l'iniziativa: il M5S ricorre al Tar

La sede della Regione Calabria

«Abbiamo presentato un ricorso al Tar perché il Consiglio regionale, contravvenendo alle norme, non vuole discutere la legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi, sottoscritta da più di 5mila cittadini calabresi». Questo l’annuncio di tutti i parlamentari calabresi nazionali ed europei del Movimento 5 stelle «che continuano - è detto in un comunicato - il loro pressing sulla riduzione dei costi della politica».

«Il Consiglio regionale della Calabria - affermano - rimane insensibile alla voce dei tanti che chiedono un gesto di equità sociale. Dopo aver legiferato per reintrodursi i vitalizi e le indennità di fine mandato, adesso agiscono addirittura contro la legge, pur di non discutere della nostra proposta che consentirebbe un risparmio di tre milioni di euro all’anno, tagliandole dai loro ricchi emolumenti. Il Consiglio regionale aveva l’obbligo di iscrivere la Taglio Privilegi all’ordine del giorno della prima seduta consiliare per poterla discutere con precedenza su ogni altro argomento. Lo impone la legge regionale n. 13 del 1983, che stabilisce che un progetto di iniziativa popolare deve essere esaminato dal Consiglio entro sei mesi dalla data di presentazione».

Lo statuto della regione parla addirittura di tre mesi - proseguono -. Ma, pur essendone passati otto dal deposito delle firme, la Taglio Privilegi non risulta ancora all’ordine del giorno delle sedute consiliari. Ma d’altronde sappiamo bene che la casta politica regionale dà il suo meglio solo quando si tratta di deliberare a favore dei propri portafogli. Anche quest’anno, infatti, il Consiglio ha destinato la cifra di 80 mila euro all’Associazione degli ex consiglieri della Regione Calabria».

«Ancora soldi alla casta, non contenta dei vitalizi percepiti - lamentano i pentastellati -. Ebbene, possiamo annunciare che questo è l'ultimo anno per queste vergognose regalie. Appena entreremo in Consiglio regionale, dopo le prossime elezioni, abrogheremo immediatamente la Legge regionale n. 3 del 2001 che consente questo vero e proprio furto ai danni dei cittadini calabresi, oltre ad approvare la nostra legge di iniziativa popolare Taglio Privilegi».

«Per intanto - concludono i parlamentari 5 stelle - sarà il Tar ad imporre a questa vergognosa classe politica la discussione in Consiglio sulla riduzione dei costi della politica. Presto ci penseranno i cittadini a liberarci di tutti questi pessimi politicanti attaccati solo ai soldi e alle poltrone».

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