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Comunali a Diamante, Magorno torna sindaco: battuto Pascale

Ernesto Magorno

Dopo sei anni il senatore del Pd Ernesto Magorno torna a fare il sindaco della sua Diamante. Già dopo la mezzanotte di ieri - a spoglio appena iniziato - il parlamentare aveva fatto registrare un piccolo vantaggio sul suo avversario politico Marcello Pascale.

Nella notte il vantaggio aumentava anche se c’è stato un bel testa a testa tra i due. Attorno alle 3.50 di stanotte, però, nella segreteria del senatore dem hanno cominciato a festeggiare: Magorno ha ottenuto oltre il 60 per cento dei voti riuscendo a conquistare anche la sezione di Cirella dove Pascale aveva ottenuto qualche voto in più.

Il senatore aveva deciso soltanto nelle scorse settimane di scendere in campo, quando le elezioni amministrative della cittadina tirrenica erano slittate al 7 luglio per la morte di Ernesto Caselli il candidato deceduto lo scorso maggio a una settimana dal voto.

Magorno ha mantenuto la stessa coalizione del compianto Caselli cambiando solo il nome della lista in “Uniti per te” e sfidando così quella capeggiata da Pascale, consigliere uscente allo Sport, a capo della lista civica "Diamante-Cirella #SiamoVoi", composta per lo più da giovani alla prima esperienza in politica e dall'assessore uscente Pierluigi Benvenuto.

Per Marcello Pascale era, questa, la seconda volta che scende in campo come candidato a sindaco. Mentre il senatore democratico torna a fare il sindaco nella patria del peperoncino dal 2007 al 2013.

La prima domenica di luglio è stata una domenica di sole e mare ma non tantissimi si sono recati alle urne. Infatti l’affluenza è stata scarsa soprattutto in mattinata e fino alle 18 di ieri. Poi, alle 23, al momento della chiusura dei seggi il dato ufficiale dell’affluenza era 69,17%.

Le elezioni si sono svolte regolarmente, senza alcun problema di ordine pubblico e senza alcun disguido. Nonostante una affluenza non altissima, questa tornata elettorale è stata molto sentita così come la giornata di voto di ieri dove si registrava una costante tensione emotiva.

Oltre all’ansia elettorale, in molti - anche oppositori politici - c’era il ricordo costante a Caselli.

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