Nella crisi profonda in cui versa la sanità calabrese e in particolare catanzarese, squassata dai contrasti, le gelosie, gli interessi miopi che hanno impedito la nascita di un grande azienda integrata ospedaliero-universitaria da 700 posti letto, nuovi veleni scorrono sulla questione rovente dei primariati e, ancor prima, sulla rivalità tra l'emisfero accademico e quello ospedaliero.
Ovviamente lo scontro non investe tutti ma una parte significativa dell'uno e dell'altro “universo parallelo”. A fornire materia di dibattito, toccando più di un nervo scoperto, il grave vulnus subito dalla facoltà di medicina dell'Università Magna Graecia con il mancato accreditamento di ben sei scuole di specializzazione.
Un duro colpo “sentito” quasi quanto la chiusura della Fondazione Campanella, scrive la Gazzetta del Sud in edicola, a cui non pochi attribuiscono l'inizio di un innegabile declino, quantomeno d'immagine, dell'Umg.
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