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Decreto Calabria, dibattito al Senato: divisioni sulla assunzione dei medici specializzandi

Prosegue con la votazione degli emendamenti l'esame del decreto legge Sanità Calabria al Senato. La linea in atto è respingerli tutti per evitare il ritorno del provvedimento alla Camera e il rischio che la conversione in legge sfori la scadenza del primo luglio compromettendo lo sblocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro, previsto nel decreto.

Il dibattito s'infervora sull'articolo del decreto che prevede in tutt'Italia l'assunzione degli specializzandi come misura tampone volta a sanare la carenza di medici negli ospedali. "Si mette a rischio la salute dei cittadini", obiettano le opposizioni.

«Da misure importantissime per il personale medico ai fondi per l’edilizia passando per lo sblocco del turn over nelle Regioni in piano di rientro e arrivando a tutte le norme per la Calabria, questo è un provvedimento fondamentale». Così Maria Domenica Castellone, capogruppo M5s in commissione Sanità del Senato, e relatrice del decreto Calabria, intervenendo nell’Aula di Palazzo Madama.

«I cittadini - prosegue - chiedono di non essere abbandonati nelle mani di chi, in questi anni, li ha costretti ad emigrare per curarsi chiudendo i reparti e tagliando i servizi». Per quanto riguarda i medici italiani che lavorano all’estero Castellone afferma: «I concorsi vanno deserti perché questi professionisti vogliono lavorare in strutture all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e della sicurezza, sia per i pazienti sia per gli operatori. Nelle strutture calabresi oggi questa sicurezza non è garantita, ma con questo decreto facciamo un primo passo perché sono previsti fondi per il miglioramento delle infrastrutture e dell’edilizia ospedaliera».

«Per garantire le prestazioni abbiamo sbloccato l’assunzione del personale sanitario e abbiamo tolto il blocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro, introdotto nella finanziaria del 2005. Abbiamo previsto inoltre un ulteriore incremento per l'assunzione di personale stabilizzando tutto il personale precario in servizio esternalizzato. Infine, saranno assunti gli specializzandi all’ultimo anno, una volta esaurite le graduatorie di tutti i soggetti idonei già specialisti e comunque nelle more del conseguimento del titolo. Anche perché - ha concluso - le borse di specializzazione sono già state aumentate: quest’anno passano da 6.200 a 8.000. Tutto ciò in previsione della revisione complessiva della formazione post laurea basata su una reale programmazione dei fabbisogni».

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