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Reggio, creato un registro per tutelare le tradizioni locali

Il Comune di Reggio

Breve, densa sessione di lavori del Consiglio metropolitano. Andata deserta la prima convocazione, con la presenza di 6 consiglieri l'assise s'è riunita in seconda convocazione con tre punti all'ordine del giorno, presieduta dal vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro (assente il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, in missione istituzionale a Oslo).

Dopo la rapida approvazione corale del verbale della seduta consiliare, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, immediatamente precedente posto all'attenzione dei consiglieri metropolitani il secondo punto all'ordine del giorno: l'istituzione del Registro delle Eredità immateriali (Rei) della Città metropolitana, insieme all'approvazione del relativo Regolamento.

In conformità alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale adottata dall'Unesco nel 2003 e ratificata in Italia nel 2007, il Rei si prefigge così di operare con le realtà associative locali, perseguire l'obiettivo di preservare le «eredità territoriali» e promuovere su larga scala il patrimonio culturale metropolitano coinvolgendo comunità locali, associazioni, studiosi, attori sociali che ne risultino eredi. Il registro si articola in quattro libri (dei saperi, dei mestieri e delle tecniche; delle celebrazioni; delle tradizioni dei repertori orali, dei dialetti, delle parlate, dei gerghi e delle pratiche espressive; libro dei tesori umani viventi) e s'avvale di un Programma annuale ai fini dell'attuazione concreta delle sue finalità, a tutela del prezioso «patrimonio immateriale» della comunità metropolitana reggina. Anche in questo caso, approvazione a voti unanimi.

 

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