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Oliverio: Di Maio convoca i sindacati sulla vertenza lsu-lpu della Calabria e dimentica la Regione

Ex Lsu ed Lpu in protesta

“Apprendiamo dalla stampa che il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, nei prossimi giorni in visita in Calabria per la campagna elettorale, ha convocato per domani, presso il Ministero del Lavoro a Roma, le rappresentanze sindacali per discutere della vertenza relativa a Lpu ed Lsu”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, il presidente della Regione Mario Oliverio e l’assessore regionale al Lavoro Angela Robbe.

“Alla riunione -prosegue la nota- non è stata convocata la Regione che, come è noto, ha un ruolo fondamentale sia attraverso un concorso di risorse proprie di bilancio (39 milioni di euro), sia attraverso il necessario ruolo Istituzionale ed amministrativo nel rapporto con i comuni e con lo stesso Ministero del Lavoro. Rapporto esercitato con continuità e impegno collaborativo, nel corso di questi anni”.

“È grave e scorretto, sul piano Istituzionale -proseguono Oliverio e Robbe- che al tavolo ministeriale, per dare soluzione ad una vertenza che interessa migliaia di lavoratori lasciati nell'incertezza per il loro futuro dalle scelte dell'attuale Governo, non sia stata convocata la Regione.

Ci auguriamo che vengano formalmente assunti i provvedimenti necessari alla copertura finanziaria delle risorse ingiustificatamente tagliate dal Governo rispetto agli anni precedenti e sia ripristinato e STORICIZZATO (come ha già fatto la Regione) il fondo di 50 milioni di euro istituito a partire dal 1 gennaio 2015; che vengano altresì assunte le misure tese a mettere i Comuni e gli Enti interessati nelle condizioni di poter accelerare il processo di stabilizzazione degli LSU LPU che in questi anni hanno garantito e continuano a garantire lo svolgimento di servizi essenziali nei territori”.

“Non servono -concludono il presidente della Regione e l’assessore regionale al Lavoro- operazioni di natura propagandistica ed elettorale, ma risposte concrete per evitare passi indietro a discapito di migliaia di lavoratori che dal primo gennaio 2015 sono stati contrattualizzati e posti nelle condizioni di essere gradualmente stabilizzati”.

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