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Jole Santelli: "In Calabria non c'è spazio per la destra radicale"

Sono giorni di lavoro intenso per Jole Santelli. La coordinatrice regionale di Forza Italia, tra l'altro vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia, si avvia ad aprire una campagna elettorale, che probabilmente sarà determinante per riscrivere la geografia del potere all'interno del centrodestra calabrese.

Onorevole, qual è lo stato di salute di Forza Italia?

«Mi sembra molto buono, c'è una dirigenza compatta. Siamo i primi in Italia per numero di tessere e iscritti. Abbiamo un popolo che ci segue».

L'uscita di consiglieri regionali e dirigenti di partito sono la spia di un malessere diffuso.

«Si tratta di persone che hanno lasciato il partito già da qualche anno, come nel caso di Ennio Morrone. Se poi si riferisce a Vincenzo Pasqua, invece, quest'ultimo non è stato mai iscritto al partito ma ha solo fornito un'adesione in occasione delle Politiche».

La fuga in avanti del suo partito, con la candidatura a governatore di Mario Occhiuto, non crede possa rivelarsi un boomerang? Lega e FdI sono pronte a presentare il conto dopo le Europee in caso di performance negativa di Forza Italia.

«Otterremo un buon risultato il 26 maggio. Non parlerei di fughe in avanti, di certo non potevamo attendere le alchimie romane. Ora c'è la necessità di ricostruire un rapporto tra la società calabrese e la politica. Abbiamo il dovere di restituire la speranza ai calabresi. Stiamo costruendo un progetto che vogliamo condividere con i territori perché non si vince soltanto con i numeri».

Lega e Fratelli d'Italia non fanno mistero di puntare alla poltrona di governatore.

«Io non sono a conoscenza di ambizioni di leadership da parte della Lega. Quanto a Fratelli d'Italia, è evidente che siamo di fronte a prese di posizione dettate dalla campagna elettorale. Meloni sta cercando di raccogliere tutti nel suo contenitore per poi tentare un'alleanza con la Lega, ma non credo che un progetto di destra radicale possa ottenere successo in Calabria. I moderati e i liberali rappresentano a queste latitudini ancora una fetta consistente di elettorato».

Il resto dell'intervista è disponibile sulla Gazzetta del Sud in edicola.

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