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Calabria, Invernizzi riunisce la nuova Lega: obiettivo «ricostruire» il partito

Salvini

«Ristrutturare» è la parola d'ordine di Cristian Invernizzi, il deputato bergamasco spedito in Calabria da Matteo Salvini con i gradi di responsabile del partito. E così anche in questa regione nasce la “Lega Calabria per Salvini premier” con storia e contabilità nuova - si attende ancora la nomina del tesoriere - e con l'ambizione di rafforzare una leadership all'interno del centrodestra che tutti i sondaggisti gli attribuiscono.

Il format messo a punto da Matteo Salvini e dal suo braccio destro Giancarlo Giorgetti prevede la strutturazione di associazioni autonome su base regionale ma federate tra loro. È questo il modello che Invernizzi illustrerà ai segretari provinciali uscenti e ai coordinatori della città capoluogo in una serie di incontri in programma a partire da domani.

In realtà un primo assaggio di questo nuovo corso già c'è stato nelle scorse ore, a Reggio, dove il commissario della Lega ha incontrato i vertici del Carroccio in riva allo Stretto. Adesso si replicherà a Vibo, Lamezia Terme, Crotone e Cosenza. Con Invernizzi dovrebbe esserci Domenico Furgiuele, il deputato calabrese cui è stato affidato il compito di fare da cerniera tra la “vecchia” Lega e quella che sarà.

Il confronto con i dirigenti locali servirà a sciogliere anche qualche dubbio a riguardo delle Europee. Già, perché nonostante il partito non abbia ancora espresso un'indicazione ufficiale, non mancano le perplessità su alcune fughe in avanti. Qualche esempio: Vincenzo Sofo, il giovane di origini reggine che ha conquistato il cuore di Marion Le Pen, nipote della leader del Front National francese, candidato per un seggio a Bruxelles, è già stato protagonista di alcune iniziative elettorali sul territorio. Stesso discorso vale per il crotonese Giancarlo Cerrelli, divenuto noto per alcune sue posizioni oltranziste su migranti, gay e donne.

Teoricamente in lista ci sarebbero pure Francesca Porpiglia ed Emma Staine. Ma bisogna fare i conti con la legge elettorale: alle Europee è possibile esprimere fino a un massimo di tre preferenze, assicurando l'alternanza di genere. Considerato che in campo, come capolista, c'è pure Salvini si capisce come gli spazi siano diventanti di colpo molto stretti.

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