L'intesa sulla nuova legge elettorale calabrese è ancora lontana. Gli ultimi contatti tra gli sherpa di centrosinistra e centrodestra non hanno prodotto gli esiti sperati. Al termine dell'ennesimo giro di consultazioni tra i vari Sebi Romeo, Mimmo Tallini e Antonio Scalzo non regna molto ottimismo su un esito positivo della trattativa.
Il pomo della discordia è sempre rappresentato dalla legge sulla doppia preferenza di genere. Lunedì prossimo approda in Aula il testo, prima firmataria Flora Sculco, che finora ha creato diversi mal di pancia nei due schieramenti. Il Pd, attraverso Romeo, ha fatto sapere di essere disponibile a votare un maxiemendamento, con dentro la preferenza di genere, per arrivare ad approvare un testo che sia il più condiviso dai partiti presenti nell'Astronave.
«Per noi e per il governatore - sottolineano fonti dem - questo è punto irrinunciabile». L'obiettivo del governatore e dei suoi fedelissimi, nel caso la mediazione dovesse saltare, è arrivare comunque al voto in Aula così da far uscire allo scoperto gli eventuali frondisti. Una strategia che è vista come fumo negli occhi dai rappresentanti del centrodestra.
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