Le grandi manovre. Il centrosinistra fa i conti con le divisioni interne e la probabile riscossa di Mario Oliverio nella veste di ricandidato al “governatorato” calabrese. La revoca dell'obbligo di dimora disposto dalla Cassazione ha rilanciato le quotazioni del presidente della Giunta che sembrerebbe pronto a riproporsi al comando di una coalizione per tentare di mantenere la guida politica e amministrativa della Calabria.
D'altronde, alternative al momento non ne vengono sbandierate: i “dissidenti” fanno sentire la loro voce (vedi l'ex segretario regionale del Pd Ernesto Magorno) ma non propongono nomi di altri “papabili”. Come finirà? È presto per ipotizzarlo, considerato che si tornerà alle urne - salvo sorprese giudiziarie - il prossimo anno. C'è dunque tempo per stringere patti e definire alleanze: «Il tempo in politica» ripeteva spesso Pietro Nenni «è destinato a sciogliere tutti i nodi».
Ed a proposito di nodi è nel centrodestra che sembra esserci aria di “maretta”. La candidatura a governatore del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, strombazzata nei mesi scorsi da Forza Italia dopo un incontro a Roma con il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, sembra tutt'altro che scontata.
Intanto perché la Lega di Matteo Salvini non ha sciolto sul punto le sue riserve e poi soprattutto perché ha dato la disponibilità a candidarsi Wanda Ferro, ex presidente della Provincia di Catanzaro, ex consigliere regionale e oggi parlamentare e segretario della Commissione nazionale Antimafia in quota Fratelli d'Italia.
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