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Comune di Lamezia a rischio scioglimento, il sindaco: "È un attacco alla città"

Paolo Mascaro

«Ovviamente ho trascorso una notte insonne, fortemente preoccupato per le sorti della mia Comunità già tanto e tanto ingiustamente vessata. Ho letto e riletto l’atto di appello attraverso il quale si vorrebbe annullare il mandato democraticamente conferitomi dai cittadini».

Lo afferma, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro in relazione alla notifica, comunicata ieri, dell’appello proposto dal Governo al Consiglio di Stato contro la decisione dei giudici amministrativi che avevano reintegrato sindaco e giunta dopo lo scioglimento disposto nel 2017 per infiltrazioni mafiose.

«Il detto atto di appello, che chiunque può leggere - prosegue Mascaro - non contesta la legittimità di un solo atto amministrativo: vi è quindi la definitiva consacrazione che 5 mesi di studio approfondito da parte della Commissione di Accesso hanno acclarato che nessun atto, neanche il più banale, fosse caratterizzato da illegittimità e men che meno da condizionamenti ed infiltrazioni».

«Nessuno ha più avuto l’ardire di sostenere l’insostenibile e sono state definitivamente abbandonate tesi pseudo giuridiche prive di qualsivoglia fondamento così come è stato definitivamente abbandonato qualsiasi accenno al legittimo e corretto svolgimento della mia attività professionale. L’appello richiama, con riferimento agli atti amministrativi, solo brevemente la vicenda riguardante la mensa scolastica, gestita a Lamezia per anni ed anni dalla medesima ditta aggiudicataria dei ripetuti appalti, che era stata immediatamente esclusa dal servizio non appena pervenuta l'interdittiva antimafia, tanto da ricevere la mia amministrazione plauso dall’attuale presidente della Commissione parlamentare antimafia».

«Nonostante l'inesistenza di contestazione su qualsivoglia atto - sostiene ancora Mascaro - si chiede incredibilmente l’emissione di un provvedimento immediato senza che mi sia data addirittura la possibilità di difendermi. È evidente che si tratta di un incomprensibile attacco, pur sotto forme astrattamente legittime, ad una intera Comunità. È evidente che si tratta di un attacco alle più elementari regole di legalità e democrazia».

«Non accetterò che, in una Italia nella quale moltitudine di Comuni sono quotidianamente afflitti da corruttela e malaffare - sostiene ancora il sindaco di Lamezia Terme - venga ad essere penalizzata, senza motivo alcuno, una Comunità per la quale è oggi definitivamente acclarata dal medesimo Ministero dell’Interno la piena legittimità dell’agire amministrativo. Non lo accetterò mai. Difendiamo Lamezia, difendiamo la democrazia».

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