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Catanzaro, levata di scudi della società civile contro il "sacco" di Giovino

L'area di Giovino, uno dei polmoni verdi di Catanzaro

Partecipazione. È la cartolina che l'assemblea pubblica, promossa dai gruppi di opposizione in Consiglio comunale ma aperta a tutti, ha voluto inviare all'esecutivo Abramo che si appresta a far approvare una ripartizione della vasta area a cavallo tra Giovino e Alli.

Un provvedimento che dubbi e contestazioni si è finora attirato. E non solo per la sua estrema frammentazione ma anche per l'assenza di una visione globale. Concetti ribaditi anche durante l'iniziativa tenuta nella serata di ieri che ha, appunto, calamitato la partecipazione di un ampio pubblico, proponendosi come primo terreno di sperimentazione e confronto.

La tripartizione dell'ultimo polmone verde della città è un'ipotesi che convince poco. Non piace, ad esempio, il principio sotteso che potrebbe dare la stura ad una massiva edificazione dell'area a cui il presidente dell'ordine degli architetti, Pino Macrì, ha opposto il concetto di risorsa.

«Non vi è più necessità - ha chiarito il professionista - di rispondere a esigenze di urbanizzazione, semmai di valorizzare gli asset di cui la città gode declinandola attraverso una pianificazione adeguata». La proposta di Macrì è stata quella di avviare una sorta di indagine sulla popolazione per sondarne gli umori e individuare una serie di attività da potenziare nell'area promuovendo poi la pubblicazione di un masterplan da commissionare a professionisti.

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