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Lamezia, il Viminale non cede: pronto a impugnare la sentenza che riabilita il Comune

Il sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, con il prefetto Francesca Ferrandino

Il Viminale non abbassa l’attenzione sul Comune di Lamezia Terme. Dopo la vittoria al Tar del Lazio che ha rimesso sulla poltrona di sindaco Paolo Mascaro, sono allo studio «altri provvedimenti», per usare le parole utilizzate dal sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia parlando con i giornalisti a conclusione di un incontro nella prefettura di Catanzaro al quale hanno partecipato il prefetto Francesca Ferrandino, il questore Amalia Di Ruocco e i vertici provinciali delle forze dell’ordine.

L’esponente del governo gialloverde ha sostenuto che «a Lamezia c’è stato prima uno scioglimento, poi la pronuncia del Tar, penso che ci potrebbero essere anche azioni in seguito. Comunque, la situazione è monitorata. In generale - ha aggiunto - dico che quando c’è un accesso vuol dire che c’è qualcosa che non è esattamente cristallina, tant’è che nel decreto sicurezza abbiamo messo una norma che permette di sciogliere non necessariamente il Comune per infiltrazione mafiosa se non ci sono le condizioni, ma sciogliere un settore specifico».

A domanda secca sulla possibilità che il ministero impugni la sentenza che ha annullato lo scioglimento, Sibilia ha risposto: «Non posso escluderlo».

Un segnale che la partita sul futuro dell’amministrazione del sindaco Mascaro non è chiusa. L'obiettivo del Governo – ha evidenziato Sibilia – è che gli scioglimenti per mafia degli enti locali arrivino a «quota zero; può sembrare utopistico ma vogliamo dare speranza a tutti i territori vessati dalla criminalità organizzata».

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