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La preferenza di genere resta un tabù per la Calabria

La sede del Consiglio regionale

Una proposta di legge approvata in commissione nel 2015 può non essere ancora passata all’esame del Consiglio regionale? Sì, se ci troviamo in Calabria e il tema è quella della parità di genere. Flora Sculco, l’unica donna eletta alle ultime Regionali, ha ormai ceduto il passo alla rassegnazione.

Nel giorno in cui a Reggio Calabria la politica celebra Rita Pisano, sindaca comunista per un ventennio in un paese dell’(ex) Presila rossa, paladina dei diritti delle donne, la mancata approvazione del testo (su questo versante è arrivato, sempre ieri, un invito a superare ogni ostacolo anche dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini) per bilanciare le quote rosa in Consiglio suona come una beffa.

"Ogni volta - ragiona Sculco -, puntualmente, ai buoni propositi non seguono provvedimenti concreti". Nemmeno nelle due sedute d’Aula programmate a febbraio c’è traccia del provvedimento.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.

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