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Minniti: la sinistra guardi ai più deboli

Uno dei momenti della presentazione

Una sinistra capace di «sognare a occhi aperti», che sa lottare e tenacemente inseguire questo sogno che la politica, «che non è l’arte di sistemarsi», deve trasferire alla gente e operare correttamente per realizzarlo.

Tornato per un giorno nella “sua” Reggio - «qui è iniziato tutto tanti anni fa e se qualcuno mi avesse detto allora che un giorno avrei fatto così tanta strada non ci avrei creduto» - l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti si è concesso una breve pausa nella “corsa” alla segreteria del Pd. O meglio, una breve pausa in un fitto calendario di incontri e di appuntamenti più strettamente “politici”.

Ma, indubbiamente, come si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola, anche la presentazione del suo volume “Sicurezza è libertà” ieri a Palazzo Campanella - un bagno di folla - è stata l’occasione per parlare di politica internazionale e nazionale anche attraverso una serie di aneddoti inanellati in una lunghissima carriera. Con l’ex ministro il presidente del Consiglio regionale della Calabria Nicola Irto, il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, l’ex direttore della Caritas di Reggio mons. Antonino Iachino e il direttore editoriale della Gazzetta del Sud Lino Morgante.

"La sinistra deve capire che sono i ceti più deboli, coloro i quali pensano che il loro quartiere sia insicuro, che prendono l'autobus o la metro tutte le mattine, che attendono da noi una risposta. Dobbiamo stare vicini alle persone arrabbiate, non quelle che sono d’accordo con noi, che purtroppo, peraltro, diminuiscono...", ha detto fra l'altro Minniti.

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