L’auspicio è che l’estate 2025 possa segnare per la Calabria un rilancio delle presenze turistiche. Un primo segnale incoraggiante arriva dalle previsioni di assunzione: secondo i dati Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, elaborati dall’Osservatorio MPI Confartigianato Calabria, nei tre mesi di giugno, luglio e agosto le imprese con dipendenti dei servizi di alloggio, ristorazione e attività turistiche prevedono un incremento della domanda di lavoro del 15,8% rispetto all’estate 2024, pari a circa 2.400 ingressi aggiuntivi. L’analisi dei dati Istat sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi mostra che da giugno a settembre 2024 le presenze in Calabria hanno sfiorato quota 7 milioni, pari all’85% del totale annuo. Un dato in lieve calo (-2,2%) rispetto all’estate 2023, in controtendenza con l’andamento nazionale (+1,3%). A incidere negativamente è stata soprattutto la componente italiana (-3,2%), mentre quella straniera ha segnato un segnale positivo: il 17,2% delle presenze totali è stato registrato da turisti provenienti in gran parte da Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Regno Unito e Svizzera, con una crescita del +3,1%. I comuni calabresi che hanno accolto il maggior numero di visitatori stranieri sono stati Ricadi, Tropea, Pizzo, Villapiana e Parghelia. Un ulteriore indicatore incoraggiante proviene dai dati Banca d’Italia: nel 2024 la spesa dei turisti stranieri in Calabria ha raggiunto 248 milioni di euro, il 45% concentrato nei mesi di luglio-settembre. Il turismo rappresenta un pilastro per l’economia regionale e il suo rilancio ha un impatto diretto anche sull’artigianato. In Calabria, a fine 2024, si contavano 5.886 imprese artigiane operanti nei settori legati alla domanda turistica, pari al 18,5% dell’artigianato totale (3° posto a livello nazionale), con 13.652 addetti. Venendo all’analisi provinciale: Catanzaro: 841 imprese artigiane nei settori turistici (14,1% del totale artigianato), con 2.147 addetti. Prevalgono agroalimentare (34,1%), ristoranti e pizzerie (11,8%) e bar/pasticcerie (12,2%). Cosenza: 1.919 imprese (17,7%), 4.545 addetti. Settori principali: agroalimentare (36,8%), altre attività manifatturiere e servizi (21,8%), ristorazione (15,8%). Crotone: 524 imprese (18,8%), 1.116 addetti. Forte presenza di agroalimentare (34,5%) e ristorazione (16,4%). Vibo Valentia: 481 imprese (18,6%), 1.297 addetti. Quasi metà concentrate nell’agroalimentare (42,6%), seguite da ristorazione e trasporto persone (9,8% ciascuno). Reggio Calabria: 2.121 imprese (21,8%), 4.547 addetti. Settori trainanti: agroalimentare (32,6%), ristorazione (25,4%) e bar (14,1%).
I settori trainanti dell’artigianato turistico
Agroalimentare: 2.070 imprese (35,2%), cuore dell’offerta enogastronomica regionale. Altre attività manifatturiere e servizi: 1.191 imprese (20,2%), tra cui lavorazioni artistiche, gioielleria, ceramica, fotografia e servizi alla persona. Ristorazione e bar: 1.805 imprese (30,7%), tra ristoranti, pizzerie, bar, caffè e pasticcerie. Abbigliamento e calzature: 546 imprese (9,3%). Trasporto persone: 232 imprese (3,9%). “Il turismo è uno dei pilastri della domanda interna della Calabria – sottolinea il presidente regionale di Confartigianato Imprese, Salvatore Ascioti – e il suo rilancio è fondamentale per contrastare le incertezze legate alla domanda estera e alle tensioni internazionali. Artigianato e turismo sono settori fortemente interconnessi e insieme possono rappresentare un motore di crescita e di sviluppo sostenibile per l’intera regione”.