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A due settimane dall’avvio dei saldi invernali, i primi monitoraggi sulle imprese calabresi, analizzati dal centro studi Confcommercio Calabria, evidenziano segnali incoraggianti. Come si legge nella nota diramata dall’associazione di categoria, sei negozi su dieci riportano vendite in linea, o addirittura superiori, rispetto allo stesso periodo del 2024.
Per quel che concerne le prospettive di spesa e le categorie preferite, secondo l’ufficio studi Confcommercio, la spesa media per persona si conferma intorno a 125 euro, mentre quella familiare raggiunge i 290 euro, per un giro d’affari complessivo stimato in 115.000 milioni di euro. In Calabria, come nel resto del Paese, abbigliamento (93,9%), calzature (76%) e biancheria intima (40,7%) risultano le categorie più richieste.
Inoltre, la percentuale di acquirenti che prevede di spendere di più durante i saldi è in aumento, passando dal 20,2% del 2024 al 22,1% nel 2025. Inerentemente al dato relativo agli acquisti combinati, poi, circa il 68% degli acquirenti calabresi alterna tra negozi fisici e online.
«I primi dati sui saldi invernali rappresentano un segnale positivo per il commercio calabrese, con una ripresa che dimostra non solo la resilienza del settore, ma anche la capacità delle nostre imprese di adattarsi ai cambiamenti delle abitudini di consumo – afferma Maria Santagada, direttore di Confcommercio Calabria - il fatto che sei negozi su dieci abbiano registrato vendite stabili o in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è un risultato incoraggiante, frutto dell’impegno dei commercianti nel proporre prodotti di qualità e nel creare esperienze d’acquisto sempre più attrattive».
L’analisi evidenzia, altresì, un cambiamento nei comportamenti di ricerca, registrando una riduzione dell’uso dei social media per individuare articoli in saldo, con una flessione dal 37% del 2024 al 31,4% nel 2025. Il che potrebbe indicare una maggiore fiducia nei canali tradizionali e nelle piattaforme di vendita diretta. «L’aumento della spesa media per persona e familiare è un altro indicatore del ritrovato entusiasmo dei consumatori – aggiunge Maria Santagada - che privilegiano categorie tradizionalmente forti come abbigliamento e calzature, ma che iniziano anche a guardare con maggiore interesse verso acquisti combinati tra negozi fisici e piattaforme online». Spazio, poi, alla visione per il 2025 e alla moda consapevole: «L’esperto di settore Felloni sottolinea come il 2025 sia caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale – si legge - rappresentata da tre principi fondamentali: economia, con prodotti di qualità a prezzi accessibili; ecologia, per promuovere acquisti responsabili e sostenibili; etica, per garantire rispetto della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro».
Infine, l’indagine si concentra sui saldi invernali, analizzati per provincia. «A livello regionale, i dati riflettono l’importanza di un commercio radicato nel territorio, capace di valorizzare i propri punti di forza e di cogliere le opportunità offerte dal turismo e dalla promozione delle eccellenze locali – rileva il direttore di Confcommercio Calabria - ogni provincia mostra caratteristiche distintive, ma tutte contribuiscono al quadro complessivo di un’economia commerciale in evoluzione. Guardando al futuro, crediamo che la chiave del successo risieda in una moda più consapevole, che unisca economia, ecologia ed etica. Questo approccio non solo risponde alle aspettative di consumatori sempre più attenti e informati, ma rafforza anche il ruolo dei nostri negozi come motori di sviluppo sostenibile e inclusivo. Confcommercio Calabria continuerà a supportare le imprese del territorio con strumenti di analisi, iniziative di formazione e strategie di promozione, affinché il 2025 rappresenti un anno di crescita e consolidamento per il settore». Ecco i dati rilevati nelle cinque province calabresi.
Cosenza
Trend di vendite: in linea con la media regionale, circa il 60% dei negozi segnala vendite stabili o superiori rispetto al 2024.
Settori dominanti: abbigliamento (95%), calzature (78%) e accessori moda riscuotono particolare successo.
Turismo: sebbene non sia un forte centro di shopping tourism, gli eventi locali e la promozione territoriale iniziano a creare opportunità.
Catanzaro
Trend di vendite: il 58% dei negozi dichiara vendite in miglioramento.
Settori dominanti: oltre ad abbigliamento e calzature, si nota un aumento delle vendite di biancheria intima e articoli sportivi (41%).
Prospettive turistiche: la presenza di punti di attrazione culturale potrebbe essere valorizzata meglio per attrarre acquirenti anche dall'estero.
Reggio Calabria
Trend di vendite: il 62% dei negozi riporta un andamento positivo, con alcune zone del centro cittadino che beneficiano di un flusso costante di visitatori.
Settori dominanti: l’abbigliamento di alta moda e le calzature dominano le vendite, con un maggiore interesse per i marchi italiani.
Turismo: il porto e la vicinanza alla Sicilia rappresentano un’opportunità strategica per lo shopping tourism, che incide sul giro d'affari di negozi di lusso e souvenir di qualità.
Crotone
Trend di vendite: circa il 55% dei negozi vede vendite stabili rispetto all’anno precedente.
Settori dominanti: calzature (79%) e abbigliamento per bambini mostrano un trend in crescita.
Prospettive: la provincia potrebbe beneficiare maggiormente da una migliore integrazione tra turismo e commercio, promuovendo prodotti tipici locali.
Vibo Valentia
Trend di vendite: il 57% dei negozi segnala un andamento positivo.
Settori dominanti: abbigliamento (94%) e prodotti artigianali locali, come accessori e capi personalizzati, risultano molto richiesti.
Turismo: località come Tropea attraggono acquirenti, ma si evidenzia un potenziale inespresso nel collegare il turismo estivo al commercio invernale.
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