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La Pasqua dolce-amara in Calabria: consumi in ripresa e prezzi alle stelle

Confartigianato: l’economia delle feste è trainata dai prodotti della tradizione dolciaria

La prosa di Pasqua si unge subito dello stesso male misterioso e antico che da anni sta trascinando la nostra umanità in una pericolosa curva della storia. L’inflazione resta saldamente infiltrata nelle nostre vite pur se la sua arroganza non sembra più la stessa. Almeno in apparenza. Nella settimana di Pasqua, Confartigianato Calabria segnala «in ripresa i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario», settore ad elevata vocazione artigianale anche in Calabria. Una terra che ospita 2.523 pasticcerie e imprese del settore dolciario – pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, ecc. – con una alta vocazione artigianale: sono 1.984 le imprese artigiane, pari al 78,6% dell’intero stock del settore dell’indotto dei prodotti pasquali. Continuano a salire i prezzi delle materie prime in generale e crescono le quotazioni dei principali ingredienti dei prodotti di pasticceria. Lo zucchero, ad esempio, nel 2023 è aumentato del 28,4% su base annua. Per non parlare del cacao il cui prezzo, sui mercati internazionali, a febbraio 2024, è più che raddoppiato (+107,9%) rispetto all’anno precedente. Dinamiche che hanno trascinato, ad esempio, il costo delle uova alle stelle. Alcune aziende per bilanciare hanno ridotto il peso delle confezioni. Ma, i rincari esponenziali delle materie prime, Confartigianato Calabria ritiene che rispetto a un anno fa, i prezzi al consumo dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita contenuto in un +3,3%.

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