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Calabria, un anno a due velocità. Il leader di Confcommercio prevede un inizio 2024 caratterizzato ancora da forti negatività

«Bisogna puntare sul terziario, il settore locomotiva dell’economia»

Klaus Algieri

Il 2023 è stato archiviato in Calabria con un dato medio dell’inflazione su base annua di +5,3%. Un valore costruito su una base già sovradimensionata da un 2022 nerissimo, chiuso con un indice dei prezzi nic all’11,2%. Nel terziario la congiuntura si è mantenuta positiva ma si è registrata una, inevitabile, frenata nelle vendite nel commercio. Anche l’occupazione ha mostrato segnali negativi, soprattutto nei contratti a tempo indeterminato e i consumi hanno risentito del crollo del potere d’acquisto delle famiglie. Nessuno, però, vuole arrendersi. C’è gente che prova ad opporsi con un’indomita resistenza ma non è facile.
Klaus Algieri è il presidente di Confcommercio Calabria. E da Roma, dove è impegnato in un importante vertice, prova a individuare le prospettive di sviluppo nella sua terra. «Il 2024 non sarà un anno semplice per l’economia calabrese. Veniamo da un 2023 caratterizzato da un’inflazione ancora troppo alta e che ha eroso fortemente il potere di acquisto delle famiglie e indebolito le nostre imprese. Lo scenario attuale è ancora molto instabile anche in virtù del protrarsi del conflitto in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente. Questo sicuramente non si tradurrà nell’immediato in una forte ripresa dei consumi, che seppur in crescita rimangono su livelli intermedi».

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