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Calabria, le imprese ostaggio della burocrazia

Utilizzo dei soldi previsti dal Piano di Resilienza: impietosa analisi del presidente regionale dell’Ance Giovanbattista Perciaccante

Giovan Battista Perciaccante, presidente dell'Ance Calabria

Un mosaico con i tasselli scollegati. Scomposto da una burocrazia impacciata e lenta che manda l’imprenditoria in affanno. La pioggia di fondi destinata al Mezzogiorno e alla Calabria – con un boom di appalti nei Comuni – rischia di essere canalizzata altrove. E l’acronimo “magico” - Pnrr - che ha riempito le tribune politiche e le relazioni parlamentari, sembra destinato a rimanere una vuota intestazione di maniera. Qualcosa nel sistema non va e il presidente regionale dell’Associazione costruttori edili, Giovan Battista Perciaccante, lo dice battendo i pugni sul tavolo. Nessuno meglio di lui conosce le difficoltà in cui si dibattono le imprese regionali. Lo storico esponente di Confindustria, al fioretto preferisce la scimitarra per denunciare un quadro sconfortante. «La burocrazia nella Pubblica ammjnistrazione è lentissima e le aziende stanno soffrendo. Ciò non solo in relazione ai finanziamenti in quota Pnrr ma anche con gli altri fondi stanziati negli ultimi anni. Gli enti non pagano e le aziende hanno enormi problemi di liquidità».
La lama brandita da Perciaccante affonda ancora nella ferita scoperta: «Gli uffici devono funzionare, serve personale qualificato, tecnici giovani, Stiamo perdendo il meglio dei tecnici che stanno andando fuori, che vanno a lavorare altrove. Non è possibile: abbiamo bisogno di un ricambio generazionale, di ragazzi smarth, non di persone che rallentano le pratiche».
La lingua batte dove il dente duole, recita un vecchio brocardo e il presidente dell’Ance non smette di attaccare. «La Calabria era destinataria della maggiore parte dei fondi del Pnrr (e non solo), adesso però ho la vaga sensazione che per nostra incapacità questi fondi non stati spesi se non in piccola misura e adesso potrebbero essere dirottati da altre parti, in altre zone della Penisola. Il Pnrr è l’ultima opportunità che abbiamo ma non si riesce a mettere a terra i lavori, Le amministrazioni periferiche non sono dotate di tecnici e quindi i comuni che hanno ottenuto finanziamenti per milioni di euro annaspano».

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