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Turismo, tanti gli indicatori positivi in Calabria

Nonostante la falsa partenza, le previsioni in Calabria di arrivi e presenze per l’estate restano da livelli pre-Covid

Il sole, il primo vero sole di giugno riporta entusiasmo e fiducia. Il clima, che per due mesi, è stato nemico delle aziende turistiche, torna ad essere alleato. Ci sono prenotazioni, la gente torna a chiamare. Da venerdì si prevede il primo sold out sulle spiagge calabresi. Il barometro economico torna a risalire. Demetrio Metallo leader del settore Turismo di Unindustria Calabria, è fiducioso: «Secondo me, le nostre aziende reggeranno l’urto della crisi. Ci saranno maggiori presenze rispetto a un anno fa anche se sarà una crescita più frenata rispetto alle euforiche previsioni di qualche mese fa. Ma sono convinto che a fine settembre averemo un bilancio in attivo sia in termini di presenze che di arrivi. Naturalmente, avremo aree geografiche con progressioni più evidenti e altre che soffriranno di più. Il turismo estero si concentra, prevalentemente, tra Pizzo e Tropea. Purtroppo, la presenza attesa di stranieri è più attenuata rispetto alla fase pre-Covid. Allora avevamo una media di oltre 400 voli charter stagionali. Numeri che, per adesso, non tornano».
Le imprese della filiera in Calabria, secondo l’ultimo report di Unioncamere, sono 17.903 su un totale di 189.294 che che descrivono l’intero sistema economico regionale. Numeri capaci di rappresentare il 9,5% del totale. Il 40% delle attività è concentrato nella provincia di Cosenza (con 7.202 ditte su un totale di 69.581 imprese del tessuto economico). Ai numeri ufficiali bisogna, poi, aggiungere quelli del settore extra-albrghiero (appartamenti, residence, case vacanze gestite da operatori professionali) che non sono censiti. Un ramo che, a un certo punto, è apparso indebolito dopo aver perso il suo vigore, schiacciato prima dalla pandemia e, poi, dai rincari di luce e gas, senza contare gli effetti disastrosi dei prezzi alle stelle di carburante e materie prime. Un percorso a ostacoli concluso dall’irruzione di un clima incerto che ha provocato disdette. Ora, il ritorno del sole offre alla Calabria la possibilità di rimettere in moto un settore che è sempre stato una miniera.

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