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Fondi per il dissesto idrogeologico, risorse alla Calabria già dal 2023

Dopo una lunga battaglia passa in commissione alla Camera l’emendamento. Il governo metterà a disposizione 440 milioni fino al 2026. Finora la Regione ha dimostrato scarsa capacità di spesa

Nella Legge di bilancio che oggi approda “blindata” all’esame della Camera per l’esame finale c’è un’importante notizia per la Calabria. Riguarda i 440 milioni per spese in conto capitale e per prevenire e mitigare il rischio idrogeologico. La novità, dopo l’annuncio dei giorni scorsi, riguarda la tempistica del finanziamento. Al termine di una lunga “battaglia” nella commissione Bilancio di Montecitorio, su proposta del deputato forzista Francesco Cannizzaro, è passato l’emendamento - “suggerito” dalla Regione - che prevede l’erogazione dei fondi (50 milioni iniziali) a partire dal 2023 e fino al 2026 (100 mln il 2024, 170 il 2025 e i restanti 120, appunto, nel 2026).
Sull’emergenza del dissesto idrogeologico, proprio nei giorni scorsi, è stato avviato un confronto tra Regione e sindaci. Le ultime ondate di maltempo hanno messo a nudo, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la fragilità di un territorio da tempo abbandonato a sé stesso. E se lo stanziamento di importanti somme può essere considerato un primo passo in avanti, molto dipenderà pure dalla capacità di programmazione e spesa da parte delle amministrazioni.
La Giunta regionale ha da poco approvato un disegno di legge che riordina il sistema della Protezione civile calabrese. Tra i punti decisivi del testo, figurano, l’individuazione di Ambiti territoriali ottimali, l’individuazione delle competenze di ogni componente, l’articolazione delle strutture regionali, l’introduzione dello stato di mobilitazione e dello stato di emergenza regionale. A livello più prettamente operativo, la Regione - prevede la proposta di legge - «organizza e gestisce la colonna mobile regionale di protezione civile per gli interventi. Alla colonna mobile regionale partecipano la Regione, i suoi enti strumentali, gli enti locali e il volontariato di Protezione civile organizzato. Possono, altresì, essere integrate nella colonna mobile regionale di Protezione civile unità̀ operative e moduli delle altre strutture operative regionali di Protezione civile. Il quadro delle strutture operative del Sistema è completato dal concorso degli enti regionali, con particolare riferimento all’Azienda Calabria Verde. Viene inoltre regolamentato il Fondo regionale per la protezione civile da destinare alle finalità proprie del potenziamento e del miglioramento della risposta operativa del Sistema».

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