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Calabresi “malati” di gioco d’azzardo. Ogni anno spendono quasi due miliardi

Diffusi i dati del progetto Gap condotto dall’Azienda sanitaria provinciale. Lo studio è stato condotto su 45 pazienti ospiti di tre comunità

Il gioco d’azzardo, in Calabria, è un buco nero che vale quasi 1,8 miliardi di euro. A diffondere i dati, nel corso di un incontro con la stampa, è stata l’Asp di Catanzaro che ha analizzato soprattutto gli aspetti sanitari di quella che sempre più di frequente assume i contorni di una dipendenza i cui effetti negativi si riverberano non solo sui soggetti che la sviluppano, ma anche sulle loro famiglie. A contribuire a creare l’ingente giro d’affari – che se paragonato alla popolazione calabrese equivale ad una spesa pro capite annua di circa 1000 euro! – sono slot machine, video poker e gratta e vinci. E i dati sono riferiti, chiaramente, solo al giro d’affari del gioco d’azzardo legale.

L’ammontare di denaro giocato in Italia nel 2019 è aumentato del 3,5%, attestandosi sul valore di 110,54 miliardi di euro: durante la pandemia il “gioco fisico” è sceso a 80 miliardi, con un incremento, però, del 12,5% di quello on line. Nella nostra regione la provincia dove si gioca di più è quella di Cosenza, in cui sono stati spesi 637 milioni di euro, seguita da Reggio Calabria con 577 milioni di euro, Catanzaro con 307 milioni, Vibo Valentia con 146 milioni e Crotone con 120 milioni.

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