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Fondi Ue, la Regione Calabria esulta ma c’è ancora da recuperare

La Giunta: chiusa la programmazione con 6 mesi di anticipo. I dati della Ragioneria dello Stato, però, ci relegano in fondo

Il presidente facente funzioni, Nino Spirlì

I toni enfatici non devono fuorviare. Perché se è vero che la Regione ha chiuso la programmazione 2021 del Por 2014-20 con sei mesi di anticipo, certificando una spesa di 915 milioni di euro a fronte degli 862 previsti, di fatto superando il target comunitario di 53 milioni, ci sono altri parametri di cui bisogna tener conto se si vuole compiere un’analisi completa sul fronte della spesa dei fondi comunitari. La Calabria resta tra le ultime regioni italiane, e dunque europee (non fosse perché l'Italia è ultima in Europa per spesa fondi), per avanzamento della spesa. Nell'ultimo report messo a punto dalla Ragioneria dello Stato - aprile 2021 - viene messo nero su bianco lo stato di attuazione del Por. Tra le Regioni meno sviluppate, la Calabria occupa infatti l'ultimo gradino della graduatoria con un avanzamento pari al 60,51 per cento (cifra relativa agli impegni finanziari) e una spesa certificata - basata sulla media tra Fesr e Fse - del 37 per cento.
Considerata la bassa percentuale di avanzamento registrata fino a questo momento, è fisiologico che ci sia un’accelerazione della spesa tenuto conto che siamo quasi a fine ciclo di programmazione (i fondi devono essere utilizzati entro fine 2023). In buona sostanza, ragionano gli esperti della materia, non è una circostanza eccezionale superare e sforare i target, anche in anticipo. Il fatto di averli raggiunti già a fine luglio è comunque un risultato positivo.

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