C’è una «nuova questione meridionale» di cui si parla poco e che ha visto, a partire dalla crisi del 2008, aumentare le differenze tra Sud e Nord. È il «divario di cittadinanza» che riguarda servizi e diritti essenziali, come sanità e scuola, che ha finito per generare un forte peggioramento della qualità della vita nel Mezzogiorno. «È questo il fatto nuovo - spiega il direttore della Svimez Luca Bianchi -: si è sempre raccontato il Sud come un posto dove si vive bene ma, in verità fin da prima della pandemia, è evidente il risultato dell’emorragia di giovani e dell’emigrazione sanitaria». Alla scuola, che «non sembra più in grado di colmare pienamente le lacune di chi proviene da situazioni più svantaggiate», Bianchi dedica ampio spazio in un libro scritto assieme ad Antonio Fraschilla di Repubblica e pubblicato da Rubbettino, che ha deciso di rinunciare a ogni utile (e gli autori ai diritti) così che gli istituti scolastici lo possano acquistare al prezzo simbolico di 5 euro (a fronte dei 14 di copertina).
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