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Stremati da un anno di chiusure, ristoratori e commercianti provano a scuotere la Calabria

Proteste a Vibo, Lamezia, Crotone e Reggio Calabria. Le associazioni di categoria chiedono di riaprire

Da Vibo a Crotone, passando per Lamezia e finendo a Reggio Calabria. I focolai della protesta ormai si allargano a macchia d’olio. A Vibo è andata in “scena” la disperata reazione di ristoratori e commercianti. Si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura per rivendicare la possibilità di riaprire i loro locali e chiedere al governo il risarcimento dei danni subiti. Stremata da oltre un anno di chiusure e mancati ristori, oberata di tasse e muti, la categoria è ormai in ginocchio. Ancora più drammatica la situazione delle aziende a condizione familiare.

Il gruppo “Zona bianca” – così è stato battezzato sui social – rappresentato dagli avvocati Pasquale Matera e Sidney Arena, ha rimarcato l’inadeguatezza di tutte le misure messe in campo dal governo per arginare la crisi causata dalla pandemia. A Lamezia Terme, invece, oltre ai commercianti hanno alzato la voce i parrucchieri che per contestare le restrizioni ed i divieti imposti dalla zona rossa hanno organizzato una manifestazione davanti al palazzo di giustizia. Piuttosto singolare la forma di protesta di alcuni commercianti del settore abbigliamento a Crotone i quali hanno acceso le luci dei loro negozi, rimasti comunque chiusi al pubblico.

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