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Coronavirus, Soverato e la crisi del commercio: troppe le saracinesche abbassate

Il valzer dei decreti ha causato un nuovo stop nella microeconomia locale e i commercianti di Soverato fanno i conti con un nuovo blocco delle attività. Questa volta non è imposto dal lockdown, ma scelto dai titolari di alcuni esercizi. Dietro i cartelli che indicano una chiusura per ferie si cela la volontà di trasformare in stagionali quelle realtà che prima operavano tutto l'anno. Minimo sforzo (economico) e massima resa nei pensieri di chi si trova a fare i conti con tasse e tributi alle stelle, che poi praticamente si pagano con quanto messo da parte nei mesi estivi.

«Il rischio - spiegano alcuni dei commercianti su corso Umberto - è che si verifichi quanto patito nella scorsa primavera con ordini di merce che non si riescono a smaltire. Alcuni colleghi non apriranno prima di dicembre e altri hanno ordinato il minimo indispensabile tra gli articoli invernali. Di clienti, però, dopo un mese di settembre sopra la media, non si vede più nemmeno l'ombra. Si lavora da settimane per accogliere pochissime persone. Le tasse e i tributi li paghiamo con quanto messo da parte nelle vendite della scorsa estate».

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro

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