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Villa San Giovanni, bollette “pazze” dell'Imu: la beffa è con la Tari

La confusione regna sovrana e a farne le spese sono i contribuenti: recuperi IMU a proprietari di abitazioni cui viene richiesta la tassa di proprietà come per esercizi commerciali; recuperi bollette dell'acqua in attività commerciali come fossero seconde case. Seconde case che in città ormai sono un lusso, soprattutto per quanto si paga l'acqua da quando l'Amministrazione comunale di Villa San Giovanni ha deciso di triplicare il costo del consumo a metro cubo per le seconde abitazioni. E sono guai se quelle abitazioni, pur essendo state regolarmente locate, non hanno volturato il contatore: risulta seconda casa del proprietario e non abitazione principale dell'inquilino e questo dovrà pagare il triplo.

Per non parlare della Tari: nelle determine dell'Ufficio tecnico comunale si legge che il servizio di raccolta rifiuti è avvenuto sul territorio comunale con «continuità» con ciò negando l'evidenza. E non solo. Dichiarare che il servizio sia stato svolto «con continuità» presuppone un accertamento degli uffici che evidentemente non è stato compiuto: lo dimostrano gli avvisi di mancata raccolta per chiusure impianti o scioperi del personale (verrebbe da dire che la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra...), le centinaia di foto postate sui social dai cittadini. Ma gli uffici con questo ingiusto riconoscimento ottengono anche un altro risultato: nemmeno valutano le richieste di rimborso e/o riduzione della Tari che i cittadini hanno presentato all'Ente.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Reggio

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