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Aeroporto di Lamezia, cassa integrazione per tutti i lavoratori della Sacal

Cassa integrazione ma per soli quattro mesi, anticipati dall'azienda. Sarebbe questo l'accordo raggiunto ieri sera tra Regione e dirigenza Sacal, la società che gestisce i tre scali aeroportuali calabresi.
L'accordo, però, non avrebbe incontrato il favore dei sindacati; dalle poche indiscrezioni trapelate a conclusione dell'incontro l'intesa sarebbe stata siglata solo da un'organizzazione sindacale. In difficoltà per la crisi economica venutasi a creare sono la totalità dei lavoratori Sacal Spa (circa 170) e quelli Sacal Gh (circa 160), fatta eccezione per i dirigenti. Ancora più critica è la situazione dei lavoratori stagionali (circa 80) che risultando “determinati” non hanno diritto neanche al bonus dei 600 euro stanziato dal governo nazionale per alcune categorie professionali.

Nei giorni scorsi il Consiglio comunale lametino nella sua totalità e con in testa il presidente Pino Zaffina, aveva chiesto «un impegno concreto e immediato a favore dei lavoratori dello scalo internazionale lametino». Questa la richiesta unanime rivolta ai vertici della Sacal e alla governatrice Jole Santelli. Per effetto del lockdown, infatti, è ben noto che il traffico aeroportuale è letteralmente paralizzato e non si ha ancora contezza di quando effettivamente si potrà tornare alla normalità. «Qualsiasi soluzione sarà adottata - ribadiscono i componenti dell'assemblea cittadina - dovrà tenere conto dell'interesse dei lavoratori e dovrà essere frutto di una condivisione con i loro rappresentanti». Zaffina e i consiglieri sono categorici: «Non possiamo permetterci egoismi!».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro

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