Cominciano a far paura anche i numeri della crisi economica scatenata dalla pandemia. Emergono infatti scenari e numeri preoccupanti dal fronte produttivo e occupazionale calabrese colpito dal Covid-19 e dalle relative misure di chiusura che hanno bloccato il già debole tessuto produttivo.
Sono infatti oltre 4mila, in Calabria, i lavoratori metalmeccanici in cassa integrazione e fondo di integrazione salariale a causa del coronavirus. È il segretario generale della Fiom-Cgil regionale Massimo Covello a illustrare il panorama emerso da q-uesti mesi di crisi nel corso del comitato direttivo della federazione regionale riunito in videoconferenza.
Nei giorni scorsi in Calabria, la Fiom-Cgil ha svolto centinaia di consultazioni (a distanza) con le aziende del settore metalmeccanico, «stipulando oltre 300 accordi riguardanti l'accesso ai diversi tipi di ammortizzatore sociale con la causale Covid-19». Sono proprio questi numeri per Covello, inquadrati nel contesto di tutte le categorie del pubblico e del privato, a dare la cifra della drammatica situazione e spingerlo a «considerare insufficienti i 39 milioni di euro stanziati dal governo per cassa integrazioni in deroga per la Calabria». Di fronte a tale crisi la Fiom Cgila Calabria chiede l'apertura di un «confronto serrato al fine di aumentare le risorse».
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