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Il Natale doloroso dei lavoratori delle "esternalizzate" di Cosenza

Gli uffici dell'Asp di Cosenza

Natale decisamente poco sereno per i lavoratori che operano negli appalti esternalizzati di pulizie di statali e parastatali. Punto Servizi soc. coop che ha il servizio di pulizia e sanificazione degli uffici Asp di Cosenza e provincia è forse il caso più eclatante, secondo quanto denunciano i sindacati, per il modo in cui ha inteso creare discriminazioni tra lavoratori.

«La società – ha spiegato Annalisa Assunto segretario della Filcams Cgil di Cosenza – ha retribuito il mese di novembre a quasi tutti i lavoratori e ha escluso quelli aderenti al nostro sindacato, perché hanno rivendicato la tredicesima dell’anno 2018 non ancora retribuita e la puntualità del salario corrente».

Il sindacato fa sapere che da 5 anni si cercano soluzioni che non pregiudichino la stabilità salariale di questi lavoratori, per lo più monoreddito, perché la cooperativa paga a singhiozzi, adducendo come motivazione il ritardo dell’incasso del dovuto da parte dell’ente.

Il problema è che questa situazione è generalizzata e comprende diversi lavoratori che lavorano nel settore delle pulizie, nonostante operino in uffici statali.

Non va meglio, infatti, agli addetti alle pulizie della sede locale dell’Agenzia dell’Entrate di via Barrio, a coloro i quali si occupano del servizio mensa in alcuni istituti della città e dell’area urbana e degli uffici della Regione e della Provincia.

«Il vero dramma è che la Punto Servizi è in buona compagnia con la G.L.H s.r.l (ex Gareri Ambientali Servizi ndr) – ha specificato Annalisa Assunto – anche in questo caso i lavoratori, che operano negli appalti di pulizie degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, non potranno comprare neppure un panettone, così come i lavoratori della Siarc S.p.a che operano nelle mense scolastiche o ancora i dipendenti della Puliservices s.r.l, impiegati negli uffici della Provincia, della Regione e di Equitalia. A gennaio si attiveranno mobilitazioni ad oltranza ed auspichiamo che a quei pochi eroi si affianchino altri lavoratori, la dignità non ha prezzo».

Un disastro, insomma. Del resto, più che le allarmanti dichiarazioni dei sindacati è la realtà quotidiana a svuotare di contenuti la festa dell’anno. In una terra depressa come la nostra, ormai, si campa alla giornata con quello che si riesce a portare a casa. Si sopravvive alla fame anche in quelle famiglie dove fino a qualche anno fa pane e tranquillità non mancavano mai. La fotografia di una povertà che, in questi ultimi tempi, ha rotto i tradizionali argini e non ha più ostacoli.

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