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Pulizie negli istituti scolastici, a Cosenza e provincia a rischio 570 posti di lavoro

Una nuova emergenza sociale sta per scoppiare col nuovo anno. Si tratta dei lavoratori attualmente impegnati nelle pulizie delle scuole di Cosenza e Calabria. Questi lavoratori, e i servizi da loro svolti, per anni sono stati tenuti in piedi grazie alle somme destinate dallo Stato attraverso gli appalti pubblici, fino a quando il decreto interministeriale, e in particolare l'art. 1, comma 760 Legge 145/2018, ha messo la parola fine agli appalti esterni nelle scuole pubbliche decidendo di stabilizzare e internalizzare i collaboratori scolastici del personale ex LSU e appalti storici.

Il problema, riporta la Gazzetta del Sud in edicola, è che ad un mese e mezzo dall'avvio dell'internalizzazione del servizio di pulizia e decoro scolastico, previsto dal primo gennaio 2020, lo Stato non ha definito modalità e termini di partecipazione alla procedura di assunzione e, nel contempo, le aziende titolari degli appalti hanno aperto le procedure di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti.

In Calabria si parla di 650 circa su un totale di 1200, che rischiano di iniziare l'anno nuovo da disoccupati o in alternativa con un lavoro stabile ma part time. Solo sul territorio di Cosenza e provincia il problema riguarda circa 570 lavoratori che operano nelle pulizie delle scuole e gli accantonamenti, mentre i posti disponibili, secondo i dati ufficiali, sono 292. A lanciare il grido di allarme sono i sindacati.

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