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Le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo dicono no all'accorpamento

«No all’ipotesi di un accorpamento che sarebbe dannoso per l’economia e lesivo della nostra autonomia». Lo hanno detto i presidenti delle Camere di Commercio di Catanzaro, Daniele Rossi, di Crotone, Alfio Pugliese, e di Vibo Valentia, Sebastiano Caffo, che questa mattina, nella sala consiliare della Provincia di Catanzaro, hanno presieduto una riunione congiunta e aperta dei Consigli camerali per fare una riflessione sugli effetti della riforma avviata dal decreto legislativo 219/2016 e dai successivi decreti di razionalizzazione e accorpamento che riguarda anche le tre Camere di commercio dell’area centrale della Calabria.

Nel corso della riunione, le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia hanno chiesto alla politica di prestare attenzione «alle conseguenze negative che il processo di accorpamento riverserebbe sui territori e sul loro tessuto economico-produttivo e nei confronti delle imprese, delle associazioni di categoria e di tutte le istituzioni legate al sistema camerale al fine di salvaguardare lo stesso sistema, attualmente un modello di efficienza della pubblica amministrazione».

Secondo Rossi «studiando attentamente la riforma ci siamo resi conto che se ci dovessimo accorpare non ci sarebbe nessun vantaggio sotto l’aspetto economico, anzi tra dieci anni sparirebbero tutte e tre le Camere di Commercio. Inoltre, c'è anche un aspetto politico territoriale, perchè - ha spiegato il presidente dell’ente camerale di Catanzaro - non c'è una pari dignità delle piccole Camere di Commercio di Crotone e Vibo. La nostra non è una lotta di campanile, ma una lotta in difesa di enti fondamentali per lo sviluppo dei territori. Far sparire le Camere di Commercio non ha nessun senso. Inoltre, non c'è nessun risparmio».

A sua volta, il presidente della Camera di Commercio di Crotone, Alfio Pugliese, ha rilevato: «Ci rivolgiamo in primo luogo agli amministratori locali e alla politica delle tre province affinchè stiano vicini al mondo camerale, nel momento in cui siamo riusciti a ottenere la rivisitazione della riforma, una riforma - ha sostenuto - calata dall’alto e senza ascoltare i territori». Per Caffo «l'eventuale accorpamento potrebbe affossare l’economia dell’area centrale della Calabria perchè con la nostra autonomia possiamo puntare sulle specificità dei territori e valorizzarle, inoltre in termini di costi non comporta veri e propri risparmi, e in più - ha proseguito il presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia - c'è la criticità di un ulteriore allontanamento dello Stato e istituzioni dai territori e di un’ulteriore desertificazione istituzionale delle aree periferiche».

Alla riunione congiunta dei tre Consigli camerali di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia hanno portato il loro contributo anche i presidenti della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, e di Vibo Valentia, Salvatore Solano, i parlamentari Elisabetta Barbuto e Giuseppe D’Ippolito (Movimento 5 Stelle), i consiglieri regionali Baldo Esposito (Ncd), Vincenzo Pasqua e Tonino Scalzo (Moderati) e Domenico Tallini (Forza Italia), rappresentanti delle categorie produttive e dei sindacati.

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