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Sanità in Calabria, conti sempre più in rosso: il disavanzo arriva a 213 milioni

I conti della sanità calabrese sono sempre più in rosso. La conferma è arrivata da Roma, nel corso della riunione del “Tavolo Adduce”, saltata nelle scorse settimane a causa dell’assenza dei bilanci di alcune Aziende sanitarie come Catanzaro e Cosenza. Di certo c’è che la situazione finanziaria è peggiorata rispetto all’ultima verifica portata a termine nel mese di aprile e che adesso le conseguenze sono pronte ad abbattersi sulla Calabria.

Il disavanzo accertato sarebbe attestato a 213 milioni - come spiega la Gazzetta del Sud in edicola -, 105 milioni oltre il gettito assicurato dalle tasse versate dai contribuenti. Da qui la conferma all’attuazione di misure restrittive per riportare i conti in ordine.

A destare molta preoccupazione è, inoltre, il buco nero dell’Asp di Reggio Calabria, che è in attesa di ottenere il via libera alla procedura di dissesto finanziario. Quanto alle nuove assunzioni, dal “Tavolo Adduce” sarebbe arrivato l’invito procedere con decreti che tengano conto delle nuove regole. La struttura commissariale e il dipartimento Salute sono chiamati a dare prova di poter lavorare in maniera sinergica.

E oggi è previsto un sit-in dei sindacati di categoria. Lo fanno sapere, in una nota, i segretari generali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo. «I segretari si sono incontrati oggi a Lamezia Terme nella sede regionale della Cisl - è detto nel comunicato - e hanno concordato per questa mattina, con inizio alle ore 10, una mobilitazione davanti tutte le prefetture con presidi unitari motivati dall’emergenza sanitaria in corso».

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