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Lavori di restyling, il Tar dà il via libera: l'ex ospedale militare di Catanzaro ospiterà la Procura

L'attuale sede della Procura di Catanzaro

Via libera ai lavori per realizzare nell'ex Ospedale militare di Catanzaro gli uffici della Procura. La Prima Sezione del Tar Calabria, presieduta da Vincenzo Salamone, ha rigettato il ricorso del consorzio d'imprese (la Procopio, la Coge srl, la Coseam spa, Esaro srl) che, dopo essersi aggiudicato l'appalto, era stato clamorosamente escluso dall'Agenzia del Demanio, stazione appaltante, «per aver prodotto dichiarazioni non veritiere».

Dopo il colpo di scena, i lavori sono stati assegnati al gruppo d'imprese arrivato secondo nella gara, composto da Athanor consorzio stabile scarl (mandataria), Costruzioni Edili 2001 (consorziata esecutrice), Sad di Rega R & C. (consorziata esecutrice), De Grecis Cosema Verde srl (consorziata esecutrice), Giovanna lzzo Restauri sas (mandante). Questo accidentato percorso ha innescato un contenzioso amministrativo di cui l'ultimo passaggio è stata la sentenza del Tar Calabria pubblicata ieri che, rigettando il ricorso del raggruppamento composto da Procopio srl, Coge srl, Coseam spa, Esaro srl, difeso dagli avvocati Crescenzio Santuori e Giovanni Spataro, lascia in piedi l'affidamento al gruppo capitanato da Athanor consorzio stabile, salvo sviluppi ulteriori al Consiglio di Stato.

Una sentenza, quella emessa in forma semplificata dai giudici amministrativi, che pone paletti pesanti quando ricorda le norme che prevedono «l'esclusione automatica dalla gara del concorrente che ha prodotto dichiarazioni non veritiere», facendo anche notare che in questi casi «non vi è valutazione discrezionale dell'amministrazione, ma il suo obbligo di espellere l'impresa».

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