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Sanità e ricerca, mezzo milione al "Pugliese" di Catanzaro

L'ospedale Pugliese-Ciaccio

Restano affidate alla ricerca le speranze della sanità calabrese. Le buone notizie in questo campo non mancano, si vede che il genius loci riesce a farsi notare. L'ultima viene dall'Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio e porta la “firma” della professoressa Roberta Venturella della Ginecologia universitaria, già nota per aver avuto nei mesi scorsi l'incarico prestigioso di responsabile del Centro per la procreazione assistita di cui si è dotato il Pugliese.

La giovane prof è sobbalzata sulla sedia quando pochi giorni fa ha ricevuto dalla Direzione generale della ricerca e innovazione del Ministero della Salute la comunicazione che il progetto da lei presentato come capofila (principal investigator), nell'ambito del bando 2018 per la ricerca medica da condursi nelle strutture pubbliche, è stato finanziato per la cifra di 488mila euro.

Una bella somma, ma a colpire è il fatto che tra 1.700 progetti presentati, solo 190 sono stati finanziati e solo due in Calabria, di cui uno è quello proposto da Venturella insieme a Daniela Lico, dottore di ricerca e ginecologa impiegata anche lei al Pugliese, e da Carmela De Marco, una biotecnologa che lavora nel laboratorio di oncologia molecolare del professor Giuseppe Viglietto, nel dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell'Università Magna Graecia.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola.

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