I calabresi sono sempre più insofferenti nei confronti del fisco. Lo stato di malessere è determinato dalle difficoltà economiche, «acuite, peraltro, da una sempre più crescente sfiducia nei confronti delle amministrazioni finanziarie dello Stato e degli enti locali».
Nella relazione annuale inviata al ministero dell’Economia e alle commissioni Finanze di Camera e Senato (sarà analizzata in Parlamento nei prossimi giorni), il Garante del contribuente per la Calabria, Salvatore Muleo, mette in fila una serie di punti dolenti per i contribuenti di questa regione.
Nel mirino, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, c’è soprattutto il «caos normativo che, in nome di una pseudo semplificazione - scrive il Garante -, ha invece continuato a generare incertezza nell’applicazione delle leggi, con la conseguenza di rendere meno credibile agli occhi del contribuente l’operato del professionista che necessariamente lo assiste».
In un quadro di generale sfiducia le soluzioni sono ben poche. «È necessario - conclude il Garante - un fisco meno esoso, meno burocratico, più attento alle reali condizioni economiche e morali dei contribuenti».
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