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Protesta dei precari comunali in Calabria, in piazza a Catanzaro 4.500 lavoratori

Sono scesi in piazza, nonostante la pioggia, per rivendicare quello che considerano un diritto acquisito da venti anni e che rischiano di perdere il 31 dicembre a causa della convenzione che la Regione ha firmato con il governo nazionale.

Sono gli ex Lsu-Lpu che, sostenuti dalla triplice sindacale, hanno manifestanto in piazza Prefettura a Catanzaro per chiedere a gran voce la stabilizzazione del loro contratto, nei diversi Comuni per i quali lavorano in tutta la Calabria.

Si tratta di 4500 lavoratori che dal primo gennaio potrebbero perdere il lavoro perché la convenzione che prevede solo 21 milioni per le stabilizzazioni e non dà nessuna deroga ai comuni per le stabilizzazioni, basterà a tranquillizzare i sonni solo di 300 persone.

Per gli altri, sottolinea uno dei tanti presenti al sit-in, “inizierà un vero e proprio dramma perché siamo prevalentemente famiglie monoreddito e non potremo nemmeno accedere al reddito di cittadinanza, perché in questi anni abbiamo con sacrifici acquistato dei beni”.

Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto tramite il prefetto di Catanzaro, presidente della Giunta regionale, il presidente dell’Anci e i parlamentari calabresi, di introdurre nella convenzione un emendamento che “riconosca la storicizzazione del finanziamento di 50 milioni che il governo nazionale ha dato in questi quattro anni alla Calabria per gli Lsu-Lpu, dei 38 milioni che la Regione Calabria mette a disposizione per la loro contrattualizzazione e che vengano conferite le deroghe per le assunzioni ai Comuni”.

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