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Calabria, festival storicizzati esclusi da eventi targati Regione: Pitaro non ci sta

Il consigliere regionale non usa mezzi termini: “Ho inoltrato una richiesta di accesso agli atti al presidente della Regione per fare luce su una decisione che è apparsa sin da subito pretestuosa e tecnicamente scorretta”

"Sull’irragionevole esclusione dei festival storicizzati dalla graduatoria dei 'Grandi Eventi' finanziati dalla Regione e che godono da anni del gradimento da parte del pubblico e dei media, ho inoltrato una richiesta di accesso agli atti al presidente della Regione per fare luce su una decisione che è apparsa sin da subito pretestuosa e tecnicamente scorretta”. Il consigliere regionale Francesco Pitaro facendo riferimento agli articoli 24 e 114 del Regolamento interno del Consiglio regionale, riguardo all’avviso pubblico di selezione per l’attribuzione del marchio regionale dei Grandi Eventi calabresi e per la concessione di un sostegno economico annualità 2020, chiede “di avere copia di tutti i verbali della Commissione di valutazione, compresi quelli relativi alla fase precedente l’annullamento della graduatoria e della procedura (disposto con decreto dirigenziale N.9591 del 18/9/2020), nonché delle graduatorie adottate e delle domande di partecipazione pervenute e dei progetti depositati e di tutti gli atti e documenti relativi alla detta selezione”. Continua il consigliere regionale: “In data 17/06/2021 ho fatto richiesta di tutti i verbali della Commissione di valutazione, tuttavia ne sono stati consegnati solo alcuni e non quelli precedenti la fase di annullamento della graduatoria e della procedura disposto con decreto dirigenziale N.9591 del 18/9/2020. Ma per poter svolgere compiutamente il mio mandato è necessaria tutta la documentazione afferente la detta selezione. I festival esclusi – conclude Pitaro – sono un esempio brillante di produzione culturale ben radicata nel nostro territorio. Distruggerne le performance collettive di qualità, mentre si assiste a disdicevoli performance circa la promozione dell'immagine della regione, arrecherebbe alla Calabria danni significativi sia artistici che economici”.

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