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Martirano punta a diventare uno dei borghi più belli d’Italia

Con un atto consiliare il piccolo comune dell’area del Savuto ha deciso di aderire al club “I borghi più belli d’Italia” dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), condividendo il progetto di promozione e valorizzazione dei centri storici italiani, che vuole fare delle bellezze un fattore di sviluppo locale.

La determinazione consiliare, a seguito della visita effettuata nel paese, nell’estate dello scorso anno, da una commissione del sodalizio. Che propose l’adesione dell’Ente, esprimendo un parere positivo su quanto visitato e suggerendo all’amministrazione municipale, guidata da Francesco Bartolotta, «di avviare il procedimento per conseguire la certificazione “Martirano - Borghi più belli d’Italia”, che, se verrà conseguita, consentirà al Comune di acquisire maggiore visibilità e promuovere il territorio». Del club possono far parte i comuni associati dell’Anci sul cui territorio sia presente un borgo di pregio storico e con un apprezzabile patrimonio architettonico/naturale. Sotto il profilo tecnico-amministrativo e contabile la gestione del club è affidata all’Anci-Servizi.

L’okay comunale martiranese all’iniziativa nell’ambito della ricerca di elevazione del livello dell’azione amministrativa e di miglioramento della «qualità della proposta di promozione del territorio, attivando le procedure di adesione a organismi sovraccomunali, a raggruppamenti di comuni, come il club dei “Borghi più belli d’Italia”, che a livello nazionale – è il ragionamento consiliare – è nato con il precipuo scopo di valorizzare il patrimonio storico-artistico, quello paesaggistico-ambientale e quello delle tradizioni presenti nei piccoli centri, in parte poco noti ai visitatori e ai turisti». Secondo il civico consesso, l’adesione municipale al progetto «potrebbe portare enormi vantaggi in termini di promozione del territorio e grandi opportunità di commercializzazione dell’offerta turistica locale, oltre che delle produzioni tipiche dell’agricoltura, dell’artigianato e di quelle legate ai prodotti culinari, con evidenti e prevedibili riflessi positivi sull’intera economia e sull’occupazione locale».

L’ammissione al club passa per l’approvazione del suo statuto e per il rispetto dei criteri della “Carta di Qualità”, «il cui soddisfacimento – si evidenzia – potrebbe anche rappresentare un impegno, da parte dell’amministrazione, a raggiungere, qualora non posseduti, gli standard di qualità urbanistica e architettonica stabiliti nella citata Carta nonché una concreta volontà politica di porre in essere azioni per valorizzare, sviluppare e meglio promuovere il proprio patrimonio storico-artistico, paesaggistico-ambientale e quello delle tradizioni locali». Le spese per il procedimento d’istruzione e la visita di certificazione ammontano a 400 euro per i comuni fino a 5mila abitanti.

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