Una storia che mette insieme le mille sfaccettature di una città complessa come Napoli, i suoi problemi, le dinamiche politiche, le regole della matematica. Nel libro “La trappola del gioco” ricadente nella trilogia “La formula magica” Nicola Oddati traspone le evoluzioni e le contraddizioni della società lasciando lo spazio anche alla “componente casuale” e a qualche riferimento autobiografico. Un romanzo appassionante, scelto per l’apertura della quarta edizione del Serreinfestival, che è stato presentato nella Sala convegni del Parco delle Serre con un dibattito a cui, oltre all’autore, hanno preso parte il direttore artistico del festival Armando Vitale, il segretario dell’associazione “Condivisioni” Paolo Reitano, il dirigente scolastico Carmen Aloi ed il già deputato Bruno Censore. Proprio quest’ultimo ha aperto i lavori rivolgendo il pensiero “alle famiglie che hanno subito lutti a causa del Coronavirus” e a “tutte le categorie che sono state in prima linea nelle fasi acute dell’emergenza”. Presenti all’evento anche il consigliere regionale Luigi Tassone, il già capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, il segretario provinciale del Pd Enzo Insardà ed il candidato a sindaco della lista “Uniti per Serra” Antonio Procopio.
Oddati ha raccontato i suoi tentativi di far “incastrare i mondi della politica e della matematica per creare qualcosa di misterioso” contestualizzati nella dimensione partenopea che “non si fa conoscere da nessuno, perché è mutevole e spesso incomprensibile”, senza rinunciare a qualche inciso politico e sociale. Il responsabile dell’iniziativa politica della Segreteria nazionale del Pd ha infatti ricordato che occorre “partire dalle persone in carne ed ossa” e che “il compito della sinistra è migliorare la condizione di chi sta peggio”. Sguardo rivolto all’assetto continentale il cui destino “è stato cambiato dalla vicenda dell’epidemia” che ha imposto “una risposta radicale” materializzatasi attraverso “la rimozione del vincolo di stabilità”, “la difesa delle fasce più deboli” e “un fatto epocale: la distribuzione dei sussidi con il ricorso agli Eurobond”.
Tornando al libro, caratterizzato da un linguaggio snello che facilita l’avvicinarsi ad una storia coinvolgente, colpisce la capacità di inserire e collegare la lucidità del ragionamento con la passione popolare, il pensiero di Giordano Bruno e la teoria dei giochi di John Nash, la drammaticità degli eventi con il calore italiano.
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