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Inchiesta sugli appalti in Calabria, il procuratore Capomolla: "Accollati al pubblico i costi del privato"

«Un diffuso degrado del senso di legalità. Il sostanziale fallimento di quelle opere che dovevano garantire sviluppo al territorio, creando invece grave danno alla comunità». Così il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Capomolla riassume i presunti illeciti cristallizzati nell’operazione della Guardia di finanza di Cosenza denominata Lande desolate.

Al governatore calabrese Mario Oliverio, come riporta l'Ansa, viene contestato il reato di abuso d’ufficio in concorso con l'imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri, Damiano Mele (Rup per l'impianto di Lorica), Francesco Tucci (direttore dei lavori dell’aviosuperficie di Scalea), Arturo Veltri (consigliere di
amministrazione della Lorica Ski) e Luigi Zinno (dirigente della Regione).

Secondo l’accusa contenuta nel capo di imputazione Oliverio, "nella sua qualità di presidente di Regione, recepiva e assecondava le richieste di Zinno e Veltri, consapevole dello stallo dei lavori, altresì, della incapacità tecnica e finanziaria del gruppo Barbieri di assolvere all’obbligo contrattualmente assunto di co-finanziare i lavori di Lorica con capitali privati, provocava non meno di due incontri in cui disponeva procedersi alla liquidazione dell’intero importo alla Stazione appaltante ai fini del conseguente accredito alla "Lorica Ski" di Barbieri, così "accollando", per intero, alla Regione Calabria il costo dei lavori».

In sostanza gli indagati «intenzionalmente, in costante e reciproca collusione, assumendosene la responsabilità, anche, politico-amministrativa» inducevano il responsabile di linea Gaetano Prejanò, come il dirigente di settore Tommaso Loiero e il dirigente generale Pasquale Anastasi ad adottare il decreto n. numero 16003 del 23 dicembre 2015 di liquidazione di 2.900.000 euro in favore del Comune di Pedace (capofila associazione dei Comuni) da erogare alla società "Lorica Ski", a copertura dei lavori apparentemente eseguiti a Lorica».

Questo procurava un ingiusto vantaggio patrimoniale a Barbieri, "consistito nel risparmio derivante dall’omesso versamento della quota a suo carico stabilita di finanziamento (privato)».

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