Calabria

Venerdì 26 Settembre 2025

'Ndrangheta nell’Alto Tirreno cosentino: il declino del "re del pesce" e l’inarrestabile ascesa di Scornaienchi

Franco Muto

Il “re” non ha più il trono. L’ultraottantenne Franco Muto osserva dalla sua abitazione l’andirivieni di gazzelle dei carabinieri che, a sirene spiegate, attraversano il suo ex “regno”. Il superboss è in detenzione domiciliare per scontare una condanna definitiva a 20 anni per associazione mafiosa. Nessuno all’alba ha bussato alla sua porta: è il segno del cambiamento dei tempi. Muto è un “pensionato” e il ruolo di sovrano di mamma’ndrangheta sul territorio l’ha assunto qualcun altro. Le nuove leve si sono fatte largo usando la forza e senza chiedere il “permesso” come un tempo aveva fatto lui. Eppure il “re del pesce” ha tristemente caratterizzato la storia della criminalità organizzata nella Calabria settentrionale. Omicidi e estorsioni erano stati per anni letti dagli investigatori guardando al silenzioso boss. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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