Calabria

Sabato 12 Luglio 2025

Regione Calabria, appalti pilotati: chiesto il processo per 25 indagati. Ci sono Oliverio, Pallaria e anche un ex finanziere I NOMI

Un meccanismo consolidato e radicato, in grado di influenzare iter amministrativi e concessioni, orientare affidamenti e nomine, ottenere benefici economici e persino sanatorie edilizie irregolari. Un modus operandi alimentato da una rete di rapporti personali, scambi di favori, compensi illeciti e incarichi retribuiti funzionali a interessi privati. I sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro – Silvia Peru, Irene Crea ed Elio Romano – hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio per 25 persone, tra cui funzionari regionali, esponenti politici, professionisti e un appartenente alla Guardia di finanza, coinvolti in un’inchiesta che ha portato alla luce un sistema illecito, stabile e ben organizzato, attivo su più fronti della pubblica amministrazione, in particolare nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia, della protezione civile e della pianificazione territoriale. L'udienza preliminare in camera di consiglio è stata fissata per il 9 dicembre prossimo. Tra gli indagati che rischiano di finire a processo figurano: Domenico Maria Pallaria, 66 anni, residente a Lamezia Terme, dirigente generale della Regione Calabria; Gerardo Mario Oliverio, 72 anni, ex presidente della Regione, residente a San Giovanni in Fiore; Luigi Incarnato, 69 anni, di Rende, all’epoca commissario liquidatore della Sorical e attualmente in servizio presso l’ufficio di gabinetto del sindaco di Cosenza; Ercole D’Alessandro, 69 anni, ex finanziere originario di Fuscaldo; Alfonso Dattolo, 61 anni, di Rocca di Neto, ex assessore regionale; Francescantonio Stillitani, 70 anni, imprenditore di Pizzo.

Le parti offese

Sono sei i soggetti individuati come parti lese nell’inchiesta: la Regione Calabria, l’Agenzia delle Entrate, il Ministero dell’Interno, Cataldo Basile, Carmine Basile, Antonio Pilato e Maurizio Rudi.

Assunzione in cambio di prestazioni sessuali

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, Domenico Maria Pallaria, nella sua veste di dirigente generale ad interim del Dipartimento della Presidenza e dell’Unità Organizzativa Autonoma “Protezione Civile”, avrebbe favorito l’assunzione di Giovanna Belvedere presso l’Azienda Calabria Lavoro in cambio di prestazioni sessuali. La procedura sarebbe stata completamente aggirata: nessun bando pubblico, nessuna verifica sulla possibilità di utilizzare personale interno e nessuna reale esigenza per quel tipo di figura tecnica. A sostenere l’operazione, secondo gli inquirenti, anche Giovanni Forciniti, all’epoca dirigente di Calabria Lavoro, che – su sollecitazione di Pallaria – avrebbe firmato un decreto contenente dichiarazioni false. Nel documento si attestava che l’ente non disponeva delle risorse umane necessarie e che la Belvedere risultava la candidata più idonea per ricoprire l’incarico.

Tutti gli indagati

Giovanna Belvedere, cl. 1967 Ercole D'Alessandro, cl. 1955 Luciano D'Alessandro, cl. 1976 Alfonso Dattolo, cl. 1964 Giovanni Forciniti, cl. 1964 Franco Albano Formoso, cl. 1969 Giada Fulini, cl. 1981 Odeta Hasaj, cl. 1967 Luigi Incarnato, cl. 1955 Gregorio Lillo Odoardi, cl. 1963 Salvatore Madia, cl. 1959 Matteo Magni, cl. 1982 Giovanni Marra, cl. 1978 Angelina Molinaro, cl. 1960 Antonio Nisticò, cl. 1975 Gerardo Mario Oliverio, cl. 1953 Marco Paladino, cl. 1990 Domenico Maria Pallaria, cl. 1959 Cristian Pancotti, cl. 1969 Salvatore Rotundo, cl. 1971 Nazzareno Giuseppe Rudi, cl. 1970 Alessandro Rugolo, cl. 1978 Luigi Russo, cl. 1987 Francescantonio Stillitani, cl. 1953 Sergio Vittadello, cl. 1937    

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