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Regione Calabria, appalti pilotati: chiesto il processo per 25 indagati. Ci sono Oliverio, Pallaria e anche un ex finanziere I NOMI

L'udienza preliminare in camera di consiglio è stata fissata per il 9 dicembre prossimo

Un meccanismo consolidato e radicato, in grado di influenzare iter amministrativi e concessioni, orientare affidamenti e nomine, ottenere benefici economici e persino sanatorie edilizie irregolari. Un modus operandi alimentato da una rete di rapporti personali, scambi di favori, compensi illeciti e incarichi retribuiti funzionali a interessi privati.

I sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro – Silvia Peru, Irene Crea ed Elio Romano – hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio per 25 persone, tra cui funzionari regionali, esponenti politici, professionisti e un appartenente alla Guardia di finanza, coinvolti in un’inchiesta che ha portato alla luce un sistema illecito, stabile e ben organizzato, attivo su più fronti della pubblica amministrazione, in particolare nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia, della protezione civile e della pianificazione territoriale. L'udienza preliminare in camera di consiglio è stata fissata per il 9 dicembre prossimo.

Tra gli indagati che rischiano di finire a processo figurano:

Domenico Maria Pallaria, 66 anni, residente a Lamezia Terme, dirigente generale della Regione Calabria;

Gerardo Mario Oliverio, 72 anni, ex presidente della Regione, residente a San Giovanni in Fiore;

Luigi Incarnato, 69 anni, di Rende, all’epoca commissario liquidatore della Sorical e attualmente in servizio presso l’ufficio di gabinetto del sindaco di Cosenza;

Ercole D’Alessandro, 69 anni, ex finanziere originario di Fuscaldo;

Alfonso Dattolo, 61 anni, di Rocca di Neto, ex assessore regionale;

Francescantonio Stillitani, 70 anni, imprenditore di Pizzo.

Le parti offese

Sono sei i soggetti individuati come parti lese nell’inchiesta: la Regione Calabria, l’Agenzia delle Entrate, il Ministero dell’Interno, Cataldo Basile, Carmine Basile, Antonio Pilato e Maurizio Rudi.

Assunzione in cambio di prestazioni sessuali

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, Domenico Maria Pallaria, nella sua veste di dirigente generale ad interim del Dipartimento della Presidenza e dell’Unità Organizzativa Autonoma “Protezione Civile”, avrebbe favorito l’assunzione di Giovanna Belvedere presso l’Azienda Calabria Lavoro in cambio di prestazioni sessuali.

La procedura sarebbe stata completamente aggirata: nessun bando pubblico, nessuna verifica sulla possibilità di utilizzare personale interno e nessuna reale esigenza per quel tipo di figura tecnica.

A sostenere l’operazione, secondo gli inquirenti, anche Giovanni Forciniti, all’epoca dirigente di Calabria Lavoro, che – su sollecitazione di Pallaria – avrebbe firmato un decreto contenente dichiarazioni false. Nel documento si attestava che l’ente non disponeva delle risorse umane necessarie e che la Belvedere risultava la candidata più idonea per ricoprire l’incarico.

Tutti gli indagati

Giovanna Belvedere, cl. 1967

Ercole D'Alessandro, cl. 1955

Luciano D'Alessandro, cl. 1976

Alfonso Dattolo, cl. 1964

Giovanni Forciniti, cl. 1964

Franco Albano Formoso, cl. 1969

Giada Fulini, cl. 1981

Odeta Hasaj, cl. 1967

Luigi Incarnato, cl. 1955

Gregorio Lillo Odoardi, cl. 1963

Salvatore Madia, cl. 1959

Matteo Magni, cl. 1982

Giovanni Marra, cl. 1978

Angelina Molinaro, cl. 1960

Antonio Nisticò, cl. 1975

Gerardo Mario Oliverio, cl. 1953

Marco Paladino, cl. 1990

Domenico Maria Pallaria, cl. 1959

Cristian Pancotti, cl. 1969

Salvatore Rotundo, cl. 1971

Nazzareno Giuseppe Rudi, cl. 1970

Alessandro Rugolo, cl. 1978

Luigi Russo, cl. 1987

Francescantonio Stillitani, cl. 1953

Sergio Vittadello, cl. 1937

 

 

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