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Poche palestre agli studenti della Calabria. Il Pnrr sta aiutando, ma non basta

No, la scuola non è uguale per tutti. Soffre profonde diseguaglianze nell’offerta dei servizi educativi che compromettono i percorsi di crescita di bambini, bambine e adolescenti, soprattutto nelle regioni del Sud e delle Isole, dove si continuano a registrare, nonostante i miglioramenti, livelli di dispersione scolastica tra i più alti in Europa. Anche la possibilità di praticare attività sportiva a scuola in una palestra rappresenta una grande opportunità per la crescita di bambine, bambini e adolescenti, racconta l’organizzazione internazionale da oltre un secolo impegnata al fianco dei più giovani. Epperò, ad oggi, meno della metà (il 46,4%) delle scuole statali primarie e secondarie (di primo e secondo grado) hanno una palestra. Quattro delle cinque province calabresi (Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo) figurano tra le più deboli da questo punto di vista (percentuale di scuole con la palestra inferiore o uguale al 30%), tuttavia, allo stesso tempo, tra quelle più beneficiate dalla distribuzione delle risorse e dei progetti per la costruzione o riqualificazione delle palestre. Dall’analisi di Save the Children emerge, però, anche in questo caso, che la distribuzione delle risorse del Pnrr tra le province è disomogenea. Ad esempio, Crotone, dove la palestra è presente solo nel 26,8% delle scuole primarie e secondarie, è destinataria di 14 interventi (7,8 progetti ogni 100 scuole), mentre nella provincia di Palermo, dove è presente un numero maggiore di studenti e di scuole, sono solo 6 gli interventi avviati (1,1 ogni 100 scuole).

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