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Nuovo status per Calabria Verde. Ma la “privatizzazione” divide

Il mega-ente che si occupa di forestazione e sorveglianza idraulica del territorio. I sindacati ottengono il rinvio a settembre del vertice con la Giunta. Cgil, Cisl e Uil temono un arretramento nelle tutele dei lavoratori

Grandi manovre attorno a Calabria Verde. La Giunta regionale è intenzionata ad accelerare sul progetto annunciato un anno fa e finalizzato alla trasformazione dell’organismo: da ente pubblico non economico a ente pubblico economico. E anche se la riunione inizialmente convocata in Cittadella per il 7 agosto è stata rinviata a settembre per il “niet” dei sindacati - insospettiti da questa fretta di chiudere l’operazione nel cuore dell’estate - il lavoro preparatorio della Giunta regionale va avanti.
In buona sostanza, con il “sì” al cambio, Calabria Verde, che oggi conta complessivamente più di 3.700 dipendenti tra forestali e sorveglianti idraulici, oltre a 500 amministrativi del comparto pubblico, sarebbe sottoposta alle regole del diritto privato, continuando a svolgere servizi tipici delle attività di interesse pubblico, come lo scambio di beni e servizi, ma in un regime concorrenziale con le altre imprese operanti sul territorio.

Convincere i sindacati della bontà dell’operazione non sarà semplice perché nell’ultima riunione dell’attivo unitario di Cgil, Cisl e Uil è stata ribadita la netta contrarietà alla trasformazione della natura giuridica di Calabria Verde. I timori sono legati soprattutto ad un indebolimento delle tutele per i lavoratori, soprattutto per quelli che dovranno rimpiazzare i più anziani vicini alla pensione.

Fonti Regionali, tuttavia, rendono noto che il passaggio ad Ente Pubblico Economico non cambia in alcun modo le tutele del lavoratore che sono le stesse dei dipendenti pubblici. Peraltro che un ente pubblico economico persegua interessi pubblici è in re ipsa a meno di non voler ipotizzare che Enti come ad esempio l’agenzia del demanio non perseguano interessi pubblici. Il nuovo status presenta invece il vantaggio di una maggiore flessibilità pro futuro gestionale e finanziaria anche in relazione all’assegnazione di fondi comunitari. Tutti aspetti imprescindibili per lo sviluppo della Regione Calabria e la valorizzazione del suo grande patrimonio “verde”. Questi aspetti sono alla base della crescita di Calabria Verde nelle funzioni e nella capacità operativa sul territorio e quindi rappresenta una tutela non solo per i lavoratori in servizio ma anche in relazione alle future maggiori capacità assunzionali.

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