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Calabria: per fogne e depuratori 760 milioni, ma le infrazioni durano da 20 anni

Ci sono ancora 161 Comuni della Calabria sotto procedura Ue. La pianificazione di Arrical punta a uscire dal circolo vizioso

La maladepurazione costa all’Italia quattro procedure d’infrazione Ue e in tre di queste la Calabria ha un ruolo rilevante. La prima procedura risale a vent’anni fa, l’ultima è del 2017, in mezzo ci sono fior di milioni di soldi pubblici spesi o ancora da spendere per uscire da un circolo vizioso che sembra infinito. E mentre in Europa si pensa alla crescente importanza del riutilizzo delle acque reflue depurate per garantire la disponibilità, in un futuro che non si immagina troppo lontano, di quelle che vengono definite risorse idriche non convenzionali, in Calabria diversi agglomerati urbani ancora oggi «presentano reti di raccolta sottodimensionate o obsolete», mentre in «numerose porzioni di territorio manca addirittura il reticolo di raccolta, determinando, in talune circostanze, anche lo sversamento a cielo aperto».

A fotografare in questi termini la situazione di fogne e depuratori è l’aggiornamento del Piano d’Ambito del Servizio idrico integrato presentato nei giorni scorsi da Arrical. Le criticità nel settore non sono certo una novità, come non lo sono le procedure d’infrazione: quelle attive, attualmente, riguardano 161 Comuni calabresi (il totale in Italia è di 930 agglomerati). La maggiore percentuale è nel Crotonese (32%), segue la provincia di Cosenza (24%), quindi Catanzaro (22%), Reggio Calabria (12%) e Vibo Valentia (10%). La Calabria è chiamata in causa per tre distinte procedure: la 2004/2034 riguarda 11 agglomerati con carico generato superiore a 15mila abitanti equivalenti, per la quale è stata già emessa la prima sentenza di condanna nell’ambito della causa pendente presso la Corte di Giustizia dell’Ue, e si è in attesa della seconda sentenza contenente le sanzioni pecuniarie comminate allo Stato membro che poi si rivale sulle Regioni; la n. 2014/2059, che interessa 118 agglomerati con carico generato superiore a 2.000 abitanti equivalenti; la n. 2017/2181 che interessa altri 32 agglomerati con il medesimo carico.

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