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Concessioni in Calabria, i balneari: "Subito un nuovo decreto"

Gli imprenditori balneari riuniti a Lamezia invocano misure per superare la precarietà in cui è piombato il settore

Un decreto ministeriale o un provvedimento similare per superare la situazione di criticità e precarietà in cui versa il settore degli imprenditori balneari calabresi. La richiesta, espressa a gran voce da una nutrita rappresentanza della categoria, è stata ufficialmente indirizzata al governo da Fabrizio Licordari (presidente Assobalneari Italia) e da Giuseppe Nucera (presidente Assobalneari Calabria). In un hotel di Lamezia, ieri pomeriggio, i due esponenti del sodalizio hanno presieduto un’assemblea ad hoc per risolvere la problematica delle concessioni per gli stabilimenti balneari bloccate in base ad una sentenza del Consiglio di Stato, emessa nel marzo scorso.
Infatti, i giudici amministrativi della VII sezione hanno disposto la necessità di una procedura di gara concorrenziale per l’assegnazione delle concessioni degli stabilimenti balneari; disposizione che si rifà anche ai principi della Corte di Giustizia europea dell’aprile 2023. In pratica la decisione del Consiglio di Stato obbliga le amministrazioni locali a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024 e, come è facilmente comprensibile, quest’impasse venutasi a creare ha generato forti polemiche e vivaci recriminazioni tra gli operatori del settore. All’assemblea di ieri a Lamezia, i tanti imprenditori balneari intervenuti hanno urlato la loro rabbia e amarezza perché non sanno proprio cosa fare. La stagione estiva è ormai arrivata e molti di loro hanno manifestato l’indignazione e lo sconforto di non sapere se e quando potranno aprire i loro stabilimenti. In molti hanno raccontato col cuore in gola le tante vicissitudini, le traversie vissute negli anni: chi ha dovuto ricostruire tutto dopo un incendio e chi ha dovuto rimboccarsi le maniche dopo le solite mareggiate invernali che si sono portate via tutto. Sacrifici, sforzi immani per poter risalire la china, impegni economici, salti mortali per poter essere pronti per la nuova stagione con l’unico risultato di essere appesi a un filo, senza certezze, senza prospettive.

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